lunedì 8 giugno 2009

Cortesie dal "maestro"


«Deve essere amicissimo del Cav se le ha fatto omaggio di questa villa», dico.«Lo conosco da trent’anni. Frequentava la Scala, seguiva il mio lavoro di regista. Gli devo tanto», dice. Poi, studiatamente, congiunge le mani sulla nuca, mi dà un’occhiata birbacciona e sbriglia la lingua. «Lo sanno tutti che la sua natura è di adorare clamorosamente le donne. È capace di fare i complimenti anche alle vecchie sfatte. Ho sempre detestato Veronica Lario e ancora di più adesso che gli ha fatto l’affronto pubblico. Quando Silvio la conobbe lei era bellissima e l’amante di Enrico Maria Salerno. La corteggiò e lei passò con lui facendo soffrire Salerno che era già malato. È furbissima e arida. A Silvio non ha mai dato il senso di avere una donna accanto. Non l’ha mai accompagnato alla Scala, ai congressi internazionali. È gravissimo. Invece di fare quella cosa vergognosa a mezzo stampa, poteva mettersi il cappotto e il cappuccio e andare al fianco del marito tra la gente dell’Aquila. Tutti hanno dato qualcosa ai terremotati. Lei, no. Doveva dirgli: “Tu occupati del governo, agli aquilani ci penso io”. Una cosa all’americana, come la moglie di Obama, o alla francese, come la Bruni. Almeno fingere di commuoversi. Invece, proprio tu, che non gli hai mai concesso niente, ti permetti di mettere in crisi uno della sua statura? Lui che potrebbe fare il miliardario e invece si è messo in testa di migliorare l’Italia. Doveva fare come ha fatto Sarkozy che si è liberato della rompiscatole Cecilia per trovarsene una più bella. Ma ha visto che le ha fatto il chirurgo plastico? Quelle labbra, gli zigomi che sembrano dolomiti. Povero Silvio, è andato a caccia e ha trovato l’animale sbagliato. E poi chi gliel’ha fatto fare di scusarsi come uno studentello? Sono fatti suoi se gli piace pizzicare il sedere delle ragazze. Un uomo come lui ha il diritto di infrangere le regole che sono spesso ignobili e ipocrite. Doveva buttarla a ridere invece di giurare sulla testa dei figli. Poteva dire qualcosa come: “Chi può resistere al fascino di una ragazza, soprattutto alla mia età?”. Silvio è un uomo vitale, è ovvio che le donne lo circuiscano. E poi è solo. Lei lo ha lasciato solo. Anche quando quel meschino di Franceschini lo ha accusato di non sapere educare i figli, lei è stata zitta! Lei che conosceva il suo amore di padre. Fortuna però che ci sono i suoi figli. Il loro intervento collettivo è stato straordinario. Ho stima e ammirazione per quella famiglia. Marina è una delle donne più intelligenti che conosca. Lui ha sempre avuto la voglia di mettere al mondo figli. Un istinto primordiale e contadino, un inno alla vita...».


Cosa significa per lei essere di destra?«Non vuole dire stare con i padroni. Il mio credo è: fa il tuo lavoro, sii generoso con chi ha avuto meno fortuna, riconosci ed esalta il merito altrui.Che pensa di Fini?«Rappresenta la parte positiva del fascismo. C’era un fascismo di straordinaria qualità nelle arti e nella cultura. Fini mi piace perché non è una camicia nera ma rappresenta il sogno del buon fascismo. È il numero uno che potrà succedere a Silvio».Di Pietro?«La vergogna dell’Italia. Un uomo di quart’ordine. Una barzelletta. La gente, io penso, si giudica da come parla. E lui parla come un venditore di montoni della Ciociaria». (IL GIORNALE)


Questo è un estratto dell’intervista a Franco Zeffirelli da parte del Giornale della Reale Casa. Astutamente pubblicata di domenica con le votazioni ancora in corso, si è tramutata in un vomitevole elogio al premier e veleno per la moglie Veronica e i più diretti avversari politici. Il maestro ( ma de chè ?) non sta tanto bene, ed è meglio che pensi a curarsi senza sparare sentenze (leggi cazzate) in attesa che il diavolo se lo porti via.

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