giovedì 4 giugno 2009

Tutto a lordo


Dallo scorso gennaio il presidente dell'associazione Agricoltori Federati della Provincia di Pordenone, Giorgio Fidenato, non versa più i contributi dei suoi dipendenti, ai quali dà la busta paga lorda. «La mia - spiega - è disobbedienza civile, una battaglia fiscale condotta con altri imprenditori, che mi daranno sostegno economico per le spese legali che dovrò sostenere quando la vertenza sarà affrontata con lo Stato». «Io sono la testa d'ariete, non la cavia, perché le cavie subiscono - ribadisce - non voglio essere un servo della gleba».Gli imprenditori che lo sostengono, racconta Fidenato, non appartengono tutti all'associazione, che conta 550 iscritti titolari di aziende agricole. Tanto per descrivere l'uomo, Fidenato, friulano di Mereto di Tomba, è un agronomo di 48 anni che con l'editore Leonardo Facco ha fondato il “Movimento libertario”.«Ritengo che sia una cosa indebita - afferma - che lo Stato ci chieda come imprenditori di lavorare per lui, che è quello che fa obbligandoci a fare il sostituto d'imposta. Noi, come imprenditori, mi riferisco a quelli che mi seguono in questa battaglia, riteniamo che lavorare per lo Stato, oltretutto gratis, sia una norma anticostituzionale, perché la nostra Costituzione impedisce prestazioni personali e patrimoniali ai propri cittadini. Lo dice l'art. 23. Noi vogliamo, in un momento di crisi economica come questo che stiamo vivendo, ridurre le spese - aggiunge - e una delle spese è il consulente del lavoro ». (IL MATTINO)



Interessante e provocatoria iniziativa, e visto che l’imprenditore è un nordista sarei curioso di ascoltare il parere di Bossi.

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