lunedì 12 ottobre 2009


ROMA - La corsa è cominciata. Bersani, Franceschini e Marino, archiviata la convenzione di ieri con contorno di polemiche, si lanciano verso le primarie del 25 ottobre. In lizza c'è la poltrona di segretario del Pd. A giocarsela, in realtà, sono Bersani e Franceschini. Il primo forte della consacrazione degli iscritti, il secondo galvanizzato dagli applausi ricevuti alla convention. Mentre le voci di accordi sotterranei si rincorrono. Così come gli attacchi. Oggi è la volta di Massimo D'Alema che si scaglia contro Franceschini. "E' curioso che il segretario del mio partito, per andare sui giornali, debba attaccare me. Forse è una delle regioni per cui bisogna cambiare il segretario" dice l'ex ministro. Che torna alla convenzione di ieri: definendo "un comizio" il discorso del segretario. "Ha detto che ci vuole più opposizione. Chi gliel'ha impedito? Con chi ce l'ha? Non si fa così". Insiste D'Alema: "Non abbiamo fatto abbastanza opposizione? ci spieghi perché, non è che viene lì a protestare. Bersani ha attaccato Berlusconi e ha parlato di cosa vogliamo fare per l'italia. Abbiamo bisogno di un leader così, di uno che anziché seminare zizzania si occupa dei problemi degli italiani". Chiusura sugli attacchi di cui D'Alema si dice vittima: "La destra mi attacca perché sa contro chi deve tirare, contro gli avversari più pericolosi. Invece, a sinistra lo fanno per stupidità". Affidata a twitter la replica di Franceschini: "D'Alema? E' fantastico: dice che se verrò eletto io gli iscritti se ne andranno dal Pd, io rispondo che non è vero e lui dice che l'attacco". Poi arriva la bordata più secca. Stavolta affidata alle telecamere delle Iene. Quando viene chiesto quanto c'entri D'Alema con le dimissioni di Walter Veltroni, il segretario del Pd risponde: "C'entra, c'entra". (REPUBBLICA)


Signori proseguite così che Berlusconi se la continua a ridere.

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