lunedì 28 febbraio 2011

Afghanistan : invertiamo la marcia


Oggi un altro militare italiano è stato ucciso in Aghanistan e altri quattro sono rimasti gravemente feriti. Il tenente Massimo Ranzani aveva 37 anni, era nato a Ferrara, ed è la trentasettesima vittima italiana.
Per prima cosa voglio affermare tutta la mia più sincera vicinanza e solidarietà e la mia profonda commozione alla famiglia del tenente Ranzani e a quelle dei quattro alpini feriti, che mi auguro possano guarire e tornare tra noi al più presto.
Però subito dopo sento il dovere di dire forte e chiaro che questa catena di morti inutili deve finire subito. Stavolta non ci sto alla retorica per cui in simili momenti bisogna tacere sennò ti accusano di strumentalizzare il dolore, e non accetto più il ricatto per cui se dici la verità vuol dire che non ami il tuo Paese.
Quella retorica non è amor di patria, sono trucchi per evitare di assumersi le proprie responsabilità morali e politiche e per non dire la verità agli italiani. La verità è che in Afghanistan è in atto una guerra civile, e le nostre truppe sono lì per appoggiare un signore della guerra contro gli altri suoi pari, non per combattere il terrorismo.
La verità è che la nostra permanenza in Afghanistan è del tutto inutile e dunque è in nome del niente che stiamo mandando tanti nostri giovani a rischiare la vita. Ed è ora di finirla.
Italia dei Valori non ha votato il rifinanziamento della missione, e io personalmente sono orgoglioso di non averlo fatto, perché oggi la responsabilità di questa nuova tragedia ricade tutta sul governo che ha voluto e vuole continuare la missione contro ogni ragionevolezza e di tutti quelli che nella maggioranza e nell’opposizione hanno votato il rifinanziamento.
La cosa più vergognosa è il fatto che molti di quelli che hanno votato per proseguire la missione lo hanno fatto sapendo perfettamente che si tratta di una guerra sbagliata e di un intervento inutile. Lo hanno fatto per calcolo e cinismo non per un errore di valutazione. E questo quando si parla della vita e della morte o delle ferite gravi di tanti ragazzi e giovani uomini è eticamente e politicamente inaccettabile.
Per questo io oggi chiedo almeno a tutti di invertire la marcia e assumere una posizione chiara e coraggiosa dicendo apertamente che la missione italiana in Afganistan deve terminare subito. (www.antoniodipietro.it)

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