giovedì 3 febbraio 2011

Casa AN, Frattini risponde alle interpellanze



ROMA - "La verità è una sola, sarà rapidamente accertata dalla giustizia": il ministro degli Esteri Franco Frattini, in aula alla Camera, torna sulla vicenda della casa di Montecarlo del patrimonio di An. L'inchiesta della procura che lo vede indagato è un "atto dovuto" dopo la denuncia di un "cittadino che le agenzie di stampa hanno definito un militante di Fli", ha spiegato. Il ministro ha parlato rispondendo a un'interpellanza di Fli e e Pdl in merito alle informazioni fornite al Senato sulla verifica con le autorità di Santa Lucia dell'autenticità dei documenti della casa di Montecarlo, venduta da An sotto la presidenza di Gianfranco Fini.

"Per fugare, anche sul fronte internazionale, ogni dubbio suscitato da false ricostruzioni sulla manipolazione del documento" sulla casa di Montecarlo e per "tutelare l'immagine dello Stato italiano, ho ritenuto di chiedere alle autorità di Santa Lucia l'autenticità dell'atto emesso dal ministero della giustizia di quel Paese", ha poi ha sottolineato il ministro ribadendo la competenza della Farnesina nel chiedere "chiarimenti a un governo straniero". "Gli stessi argomenti", ha aggiunto Frattini "saranno a disposizione degli organi inquirenti".

Per il capogruppo di Fli, Italo Bocchino, si tratta di "uno sgarbo istituzionale gravissimo". Il titolare della Farnesina, ha incalzato l'esponente di Futuro e LIbertà, "si è reso protagonista di una vicenda torbida per cui oggi è indagato". Con la risposta data alla Camera oggi il ministro degli Esteri quindi "si è detto reo confesso, come complice di un'azione di dossieraggio ", ha aggiunto Bocchino. "Ha violato il galateo istituzionale, ha messo la Farnesina a disposizione di una strategia contro al terza carica dello Stato, piegando a questa logica i mezzi della diplomazia italiana", ha detto il capogruppo di Fli. Che ha aggiunto: "Frattini è intervenuto per la casa di Montecarlo. E invece quando la povera nipote di Mubarak è stata arrestata per furto, non ha chiamato al Cairo per dire 'state tranquilli ci pensiamo noi'? In quell'occasione si è dimenticato di fare il ministro degli Esteri". La verità, ha concluso Bocchino rivolgendosi a Frattini, è che "lei si è prestato ad una operazione di dossieraggio dissennata, con un obiettivo anti istituzionale teso a colpire il presidente della Camera. Nel momento in cui il presidente del Consiglio era sotto scacco, avete aperto la cassaforte e tirato fuori questi documenti: non è così che si servono le istituzioni". (www.repubblica.it)

Nessun commento: