martedì 21 settembre 2010

Divide et impera

"Divide et impera", è questa la vecchia strategia che i media hanno intrapreso per mantenere a galla i partiti maggiori. Dividere Idv da Sel, Sel da Idv, Idv dal Movimento5Stelle per evitare che crescano e siano alternativa.
I giornali, inseguendo fini e finalità gradite ai loro maggiori azionisti e mandanti politici, così come i sondaggi da loro commissionati, stanno tentando di allontanare l'Italia dei Valori dai movimenti, in particolar modo dai grillini, e ancor più cercano una rottura quasi personale tra me e Beppe Grillo.
L’ultima occasione è stata quella di ieri nella trasmissione "Otto e mezzo". La giornalista Gruber e Antonio Polito, senatore DS, poi Pd, e direttore del Riformista, hanno organizzato un intero servizio ed una serrata inquisitoria al sottoscritto sul fatto che “Grillo sottragga voti a Di Pietro”, che “Grillo sia il responsabile della sconfitta del centrosinistra in Piemonte”, che “il 3% di Grillo alle regionali sia uno scippo elettorale all’Italia dei Valori”, che “Grillo stia facendo con Idv quello che noi abbiamo fatto con il Pd”. A queste frasi di perfetta dietrologia giornalistica io replico con un termine di cui mi scuso per il tono, ma che rende giustizia alla loro faziosità: “cazzate”.

Grillo non ruba i voti al centrosinistra, in questo caso ai detrattori fa comodo dire centrosinistra, in altri dicono l'Italia dei Valori, ma è il Pd che in Piemonte non ha saputo interpretare e rassicurare il proprio elettorato.
Questa sterile diatriba sulla “lana caprina” ed “il sesso degli angeli” è utilizzata ad hoc per togliere remi alla barca del riformismo su cui si trovano oggi forze politiche emergenti che possono guardare al cambiamento in modo più credibile delle cariatidi del bipolarismo attuale.
Quando vado nelle trasmissioni televisive, o quando rispondo ad interviste sui giornali, vorrei parlare di programmi, di proposte per affrontare la crisi, di sviluppo, di energia. Questo dovrebbero pretendere i giornalisti dai politici al fine di mettere a nudo, agli occhi dei cittadini, i contenuti ed i valori di chi si candida per guidare il Paese. Ed invece ci si ritrova sempre a rispondere a domande che parlano di altro.
Il movimento di Grillo è il benvenuto in politica. Se i suoi ragazzi trovano spazio nelle istituzioni significa che sanno interpretare le esigenze di una parte dell'elettorato a cui nessun partito offre risposte. Non dimentichiamo che l’astensionismo in Italia è ormai alla soglia del 40-45%.
Grillo non preoccupa Di Pietro, tutt’altro, può essere una delle testuggini che, insieme all'Italia dei Valori, oggi potrebbe accelerare un processo di rinnovamento e di liberazione dall’immobilismo politico di questo Paese di cui Berlusconi è il massimo interprete. Quelli che devono preoccuparsi di Grillo sono, vi assicuro, tutti coloro che oggi utilizzano ad hoc l'Italia dei Valori attraverso un’informazione a loro faziosamente asservita, per manovrare dalle retrovie una diatriba che esiste solo nelle redazioni e nelle segreterie di certi partiti.
Auguri a Beppe Grillo per la manifestazione di Cesena. Loro non molleranno mai, io nemmeno.
(www.antoniodipietro.it)

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