giovedì 30 settembre 2010

Una cazzata tira l'altra

Esercitazione per l’esame di giornalismo. Il candidato, partendo dal discorso di Antonio Di Pietro pronunciato ieri in Parlamento, consideri altre proposizioni già in uso al medesimo contro Silvio Berlusconi: 1) Stupratore della democrazia!, serpente a sonagli!, nazista!, fascista!, razzista!, piduista!, antisemita!, mafioso!, Hitler!, Videla!, Dracula!, Nerone!, Pilato!, Erode!; 2) «Per Berlusconi i magistrati rappresentano ciò che gli ebrei rappresentavano per Hitler!»; 3) Il Lodo Alfano consente al premier di ammazzare la moglie, squartare le amanti e spacciare droga senza essere processato!»; 4) Il governo Berlusconi contiene i semi del razzismo, dell’antisemitismo, della xenofobia, del fascismo... si comincia con la caccia al nero e si finisce con quella all’ebreo!»; 5) «Quelli hanno già dimostrato che, mettendo le mani in pasta, hanno rubato la pasta!»; 6) O mangia la pasta o mangia la bistecca!»; 7) O mangia quella minestra o salta quella finestra!»; 8) Tutto è finito a tarallucci e vino!». Il candidato, ciò posto, ha trenta minuti per disordinare casualmente le sovracitate proposizioni (aggiungendone altre, se crede) così da verificare che la percezione complessiva del discorso rimarrà comunque invariata. Indipendentemente dalla consecutio scelta, cioè, l’impressione che possa trattarsi di un ordinario discorso di Di Pietro (una cazzata, cioè) rimarrà identica. (Filippo Facci - LIBERO -)


Questo per dimostrare che per diventare giornalista ci vuole poco, basta scrivere cazzate !.

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