mercoledì 1 settembre 2010

Leghista un cacchio !!!



Con l'auto blu si faceva viaggetti fino a casa dei suoceri. Accompagnava la fidanzata, oggi moglie (conosciuta a un comizio di Bossi), dal dentista. S'è fatto scorazzare fino alla casa al mare a Santa Margherita di Caorle. E pure con autista e macchina di servizio ha raggiunto l'aeroporto di Malpensa quando partiva per il viaggio di nozze.

Edouard Ballaman, 48 anni, è un leghista tutto d'un pezzo. Almeno a parole. Deputato per tre legislature, commissario del partito in Friuli, oggi presidente del Consiglio regionale, ha sempre tuonato contro sprechi e abusi di potere. E' quello che si presentò in aula con la pistola spiegando che la sua rigidità sui temi della legalità e dell'immigrazione lo esponeva a pericoli personali.

Ma agli slogan da buon leghista non corrispondevano i fatti: sono circa settanta infatti i viaggi con autista e auto blu che Ballaman ha compiuto nei due anni e mezzo da presidente del parlamentino del Friuli, come oggi ha rivelato il Messaggero Veneto .

E pensare che il primo aprile scorso il leghista aveva convocato i giornalisti e si era fatto fotografare sulla sua vecchia Rover verde padano dichiarando che dal quel giorno avrebbe rinunciato all'auto blu per risparmiare.

Una decisione che, secondo i conti della Regione Friuli Venezia Giulia, costa oggi alle casse pubbliche circa 3200 euro al mese di rimborsi. Ben di più di quanto spendeva prima pur usufruendo dell'auto di servizio anche per viaggi, cene e appuntamenti della sua agenda privata. Alcuni degli spostamenti contestati a Ballaman riguardano poi raduni leghisti e riunioni di partito.

E così in una delle regioni dove Bossi raccoglie maggiori consensi è scoppiata la bufera sulla doppia morale dell'esponente del Carroccio.

La Corte dei Conti ha immediatamente aperto un'inchiesta per verificare eventuali danni erariali. Imbarazzo nella maggioranza di centro-destra e fra i compagni di partito. "I miei legali valuteranno come comportarsi", si limita a dire a L'espresso Ballaman.

Ma la polemica sta montando. Le richieste di dimissioni, pur ancora informali, arrivano da centro-sinistra, ma anche nel Pdl e nella stessa Lega sono in molti a ripetere che un passo indietro sarebbe opportuno. (L' ESPRESSO)

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