martedì 11 ottobre 2011

La rivolta leghista censurata da Bossi





“Non vogliamo tenere in piedi un’Italia cotta e decotta, corrotta e puttaniera che sfrutta il lavoro dei padani! Noi non abbiamo nulla da spartire con questa gente e con questa idea di politica”. Eccolo qui il discorso che i delegati del congresso leghista di domenica a Varese non hanno potuto ascoltare. Ed è un discorso pesante. Perché non avrebbe dovuto pronunciarlo un iscritto qualsiasi, ma il segretario provinciale uscente, Stefano Candiani. E invece niente. Quelle parole che ilfattoquotidiano.it ha potuto leggere, non le ha ascoltate nessuno. Perché, per ordine di Umberto Bossi, il presidente dell'assemblea Andrea Gibelli, ha chiuso la porta al dibattito. E al posto di Candiani (maroniano doc) è stato imposto – senza votare - il bossiano Maurilio Canton. Così le parole di Candani diventano il simbolo della spaccatura feroce che divide il Carroccio proprio nella terra che lo ha visto nascere. E in cui il leader storico è finito in minoranza. (www.ilfattoquotidiano.it)

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