domenica 30 gennaio 2011
Anche il Colle non ne può più
"In questa situazione, prima o poi dovrò fare qualcosa". Dopo l'appello a Silvio Berlusconi, invitato a presentarsi dai giudici, Giorgio Napolitano sta valutando con i suoi collaboratori l'opportunità di un intervento più deciso. Ha capito che il premier non ha nessuna intenzione di dimettersi, ma non è più disposto a tollerare che i due rami del Parlamento rimangano sostanzialmente immobili. Se necessario, è pronto anche a sciogliere le Camere. La degenerazione dei toni e il blocco causato dal voto sul federalismo in commissione hanno convinto il capo dello Stato a un avvicinamento con Bossi. E il dialogo ha prodotto un'immediata retromarcia del Senatùr riguardo alla questione Montecarlo e alle dimissioni di Fini. Ieri, nel giorno dell'apertura dell'anno giudiziario, la magistratura ha risposto compatta alle accuse lanciate dal premier: "Basta delegittimazioni". Pasquale Profiti, presidente dell'Anm in Trentino Alto Adige, ha detto: “Confessiamo di essere effettivamente degli eversori e dei disturbati mentali perché applichiamo le regole della Costituzione”. Ma la vera sorpresa, per il Cavaliere, è arrivata dall'interno del suo partito. Il presidente della commissione Antimafia Giuseppe Pisanu lo ha invitato a presentarsi dai giudici, bocciando l'idea di una manifestazione contro le toghe. Poche ore dopo, lo stato maggiore del Pdl, per bocca di Ignazio La Russa, ha annullato ufficialmente l'iniziativa programmata a Milano per il 13 febbraio. (www.ilfattoquotidiano.it)
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