domenica 16 gennaio 2011

L'Harem di Berlusconi



Mentre gli avvocati del Cavaliere invocano il legittimo impedimento e dicono che "non è ancora deciso se il premier si presenterà davanti ai pm", le carte dell'inchiesta vengono spedite a Roma, per passare al vaglio della Giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio. Qui si deciderà se dare il via alle ispezioni negli uffici di Giuseppe Spinelli, il "cassiere" del presidente del Consiglio che, secondo le ricostruzioni, preparava le buste con le retribuzioni per le ragazze che partecipavano alle serate a villa San Martino. I documenti contengono verbali di interrogatori, brani di intercettazioni, tabulati telefonici e testimonianze di ragazze che confermerebbero, tra l'altro, le notti passate da Ruby "Rubacuori" ad Arcore. Tra rivelazioni e testimonianze scomode, come quella dell'ex compagna di scuola di Nicole Minetti che racconta nel dettaglio le feste (con tanto di travestimenti hot da parte delle ragazze in gara tra loro per essere scelte), si scopre come l'affaire Ruby sia soltanto un esempio del funzionamento di un sistema collaudato. Che parte dalla scuderia di Lele Mora e passa attraverso la gestione scrupolosa della Minetti, traghettatrice delle ragazze dagli appartamenti in comodato d'uso alla residenza brianzola del Capo. Intanto l'opposizione insorge. Secondo Nichi Vendola, per Berlusconi è arrivato il momento della “caduta degli dei. Peccato, però, che la colonna sonora non sia di Wagner, ma di Apicella”. Il senatore del Pd Luigi Zanda a ilfattoquotidiano.it dice: "Un premier ricattabile non può continuare a governare, ne va della sicurezza nazionale”. (www.ilfattoquotidiano.it)

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