mercoledì 26 novembre 2008

Ancora gli ammazzablog !!!

Ci sarà anche la crisi mondiale, l'Alitalia nel baratro, il clan dei casalesi, l'immondizia a Napoli e le scuole che crollano, ma a quanto pare in Italia è prioritario occuparsi della libertà di espressione su internet. Vediamo perché.
Tema: ddl editoria. Riassunto delle ultime puntate: la settimana scorsa, a furor di popolo, Levi (Pd) promette di cancellare dalla sua proposta di legge l'articolo 'ammazzablog'.
Nuova puntata: con straordinario tempismo, mercoledì 19 novembre l'onorevole Cassinelli (PdL) presenta una proposta di legge in due articoli che battezza 'salva blog'. (IL TESTO INTEGRALE)
Cosa dice Cassinelli: innanzi tutto, si accorge di un clamoroso buco normativo. Ovvero che la legge 63 del 2001 inquadra come 'prodotto editoriale', più o meno tutti i siti web che fanno informazione, di qualunque tipo (blog personali, ma anche siti istituzionali inclusi, ndr)). Siti che quindi dovrebbero sottostare agli obblighi della legge sulla stampa, che risale nientedimeno al 1948 ed è ovvio che Internet era al di là da venire, e che la legge 47/1948 è palesemente inadeguata a regolamentare l'informazione online. (Se così davvero fosse, negli ultimi sette anni mezzo web made in Italy sarebbe nell'illegalità, ma pazienza).
Per riempire questa clamorosa falla, Cassinelli lancia la sua ricetta, ovvero la sua proposta di legge. Che prevede:
1) scorporare i prodotti editoriali cartacei da quelli online
2) sottoporre alla legge sulla stampa solo i siti che "hanno per scopo la pubblicazione e la diffusione di notizie di attualità, cronaca, economia, costume o politica", e se sussiste almeno una di queste condizioni: i gestori o autori sono riconducibili a una testata registrata, o sono giornalisti professionisti, o traggono profitto da queste pagine web, o il sito ha una periodicità simile a quelle previste per la carta stampata, ecc.
3) escludere in ogni caso i siti che abbiano come scopo la diffusione di idee e opinioni personali, informazioni relative alle attività di società, associazioni, circoli, ecc, informazioni personali, autobiografiche e professionali, dell'autore, i siti aggregatori automatici di notizie (Googlenews, per capirci), i forum e i social network.
Dubbio: ma allora chi si deve registrare? a quanto capisco, i giornalisti sempre (anche se faccio un blog dove parlo solo del mio cane???), ma per quel che riguarda il resto del web il confine resta molto indefinito. Esempio: se un non giornalista ha un blog in cui esprime più o meno regolarmente opinioni e ricava denaro (dagli AdSense, sempre per esempio), qual è il parametro dominante: la libertà d'espressione o l'aspetto economico?
Tanto per capirci: il blog di Grillo ricade sicuramente nella categoria da registrarsi (lo conferma la violenza con cui Grillo si è subito scagliato contro Cassinelli: un punto a favore del deputato. Eppoi sono entrambi di Genova, sarà un bel derby...). Ma qual è il confine per gli altri?
A quanto risulta dalla biografia nel suo sito, l'avvocato Cassinelli finora non si era occupato in particolare di internet (la sua attività si è concentratta su diritto societario, bancario, finanziario, fallimentare ed alla contrattualistica). Forse per questo, e non per cavalcare l'onda emotiva dello sdegno verso il ddl Levi, ha subito invitato al dibattito: "metto a disposizione del web il mio testo di legge - dice -. Proviamo a fare la prima proposta di legge ad emendabilità popolare. Prendiamoci una settimana di tempo per raccogliere tutti i suggerimenti che arriveranno on-line dal popolo dei blog".
"Ho ricevuto in pochi giorni migliaia di messaggi di apprezzamento, critiche e suggerimenti per la mia iniziativa di legge - commenta Cassinelli - che ho realizzato mettendo a frutto la mia formazione di giurista e di uomo politico liberale. Non cerco popolarità a buon mercato. Cerco solo di interpretare correttamente il mio ruolo di parlamentare che intende rispondere ad una normativa inadeguata ai tempi e penalizzante che a mio avviso va modificata".
Voglio concedere all'onorevole Cassinelli l'attenuante della buona volontà (perlomeno, ha chiesto a tutti di esprimersi, e sta 'pagando' con centinaia di mail da leggere, e sicuramente anche molte critiche).
Ma non ci riesco, perché mi riecheggia in mente l'andreottiano "A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca". (BLOG DI FRANCA FERRI) (Quotidiano.net)

Questo attacco ai blog mi fa incazzare, i politici quando devono stroncare delle voci libere e la rete per il momento ha questa funzione, si uniscono in un solo partito, quello dei censori ! La rete non ha connotazione politica e questo spaventa il palazzo che tra molteplici problemi da risolvere, trova sia a destra che a sinistra elementi oscuri con l’incarico di destabilizzare la libertà di espressione. Dobbiamo fare in modo che la rete non diventi la nostra trappola, quindi inviamo un e-mail all’onorevole Cassinelli rappresentando il nostro dissenso, e se questa proposta diventerà legge credo che dovremo attrezzarci alla maniera dei carbonari !!!

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