venerdì 19 marzo 2010

L'ex vicepresidente della Giunta regionale pugliese, Sandro Frisullo, in quota Pd, e' stato arrestato e condotto in carcere. E' accusato di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d'asta nell'ambito dell'inchiesta sulla sanita' pugliese.

Se la magistratura ha ritenuto di dover intervenire, avrà avuto sicuramente i suoi buoni motivi. L’Italia dei Valori non dirà che si tratta di giustizia ad orologeria, né accuserà i magistrati di essere delle ‘camicie nere’ al soldo della destra e neppure che i magistrati vogliono interferire sull’esito delle elezioni regionali. Il ‘caso’ Frisullo è l’ennesima prova che la giustizia in Italia non ha colore politico ed è sana. Il fatto che i magistrati abbiano compiuto delle indagini nei confronti di esponenti del Pd, nel caso specifico di Sandro Frisullo, dimostra la loro comprovata terzietà. Frisullo, se è innocente, lo dimostrerà in tribunale.

La verità è che una parte della politica vuole inculcare nei cittadini la repulsione verso la legalità e verso il rispetto delle regole. Trovo grottesco che lo stesso ministro della Giustizia, Angelino Alfano, denigri un giorno sì e l’altro pure la categoria che dovrebbe rappresentare, ponendosi, invece, supinamente al servizio di un plurindagato e presidente del Consiglio.

Quello che dobbiamo chiederci, invece, è un’altra cosa: su quali fronti il governo ha lavorato senza sosta, con zelo legislativo e con feroce accanimento dal 2008 ad oggi? Anche un bambino vi direbbe: “Informazione e giustizia”. Perché? Le ragioni sono semplicissime: senza la libera informazione e senza il lavoro della magistratura, non saremmo mai venuti a conoscenza delle risate degli avvoltoi all’indomani del sisma aquilano e degli appalti de l’Aquila, di Mills, che è stato condannato (e non assolto, caro Minzolini), delle relazioni di Cosentino con la camorra, del papello tra mafia e Stato, delle rivelazioni di Spatuzza e Ciancimino, dei voli di Stato con il menestrello di corte Apicella, delle telefonate ad Innocenzi, a Minzolini a Gianluigi Magri (componente Agcom dell’Udc).

Senza Annozero, Report, Ballarò e la Rete, che sono le ultime sacche di resistenza dell’informazione, così come l’Italia dei Valori lo è in politica ed il Csm nelle istituzioni, non riesco neanche ad immaginare che Paese sarebbe l’Italia. Berlusconi vuole,con ferocia, fucilare gli ultimi “partigiani” per avviarsi finalmente verso una sorta di sultanato.

Spazzati via questi “sovversivi rossi”, non ci sarà bisogno dell’esercito per effettuare il golpe anzi, non ci sarà proprio bisogno di nessun golpe, andrà bene un sultanato, nei fatti già operante, dove loro, la cricca, si spartiscono amichevolmente il Paese. (www.antoniodipietro.it)

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