Soltanto per compiacere l’editore-proprietario delle reti concorrenti, la Rai, la televisione di Stato finanziata con i soldi nostri due volte (prima l’ abbonamento e poi il ripianamento dei debiti attraverso il Tesoro) getta via fra un milione e mezzo e due milioni di spettatori ogni sera, 1,9 milioni di crollo giovedì sera al termine del già boccheggiante TGMinzculpop, nell’ora cruciale delle 20 e 30. Sette punti di share in meno sono il rumore dell’aria che esce da un pallone bucato. Il flop dei monologhi di Ferrara a quell’ora e su quella rete (la collocazione oraria di un programma e la rete sulla quale va in onda sono fondamentali per garantire gli ascolti) ci stanno costando cari, anche più dei tre milioni di cachet versati all’autore. Riassumendo: la tv pubblica getta milioni di Euro e camionate di spettatori in fuga ogni sera per fare un favore politico al proprio concorrente diretto. Lo fa a spese nostre e di quel 65% di elettori italiani – molti di più se contiamo quelli che non hanno partecipato -che non hanno mai votato per il suo padrone ma devono comunque pagare il canone. Roba da far rimpiangere “Tux e Max”, il dimenticabile programmino comico dei pur bravi Solenghi e Lopez che l’ex deputato di Forza Italia spostato dal Parlamento alla direzione generale della Rai, Fabrizio Del Noce, volle nel 2002 per riempire il vuoto lasciato da Enzo Biagi espulso per volere di Berlusconi. “Tux e Max”, che non facevano ridere ma neppure piangere, furono eliminati dopo una una sola stagione per manifesto disastro. Ferrara, piaccia o non piaccia quello lui si sforza di fare, reggerà fino a quando Berlusconi lo vorrà, perchè il signore della Rai e il padrone di Mediaset con quel macigno piazzato alle 20 e 30 ci guadagna due volte: danneggia la Rai a favore di Mediaset, con ovvie ricadute pubblicitarie, e ha comunque un prezioso comiziante che tromboneggia a spese altrui per quel pubblico di anziani e anziane che non trovano il telecomando e restano passivamente sintonizzati sulla Rete Uno in attesa dei pacchi e sono il nocciolo del suo elettorato che va rassodato, raffreddato e protetto per evitare la fusione del consenso. (Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/ )
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