domenica 20 marzo 2011

Guerra in Libia

Continuano i bombardamenti internazionali dopo la notte di fuoco sulle coste della Libia, attaccate dal cielo e dal mare. Nuovo messaggio del Rais: "Inferno per l'occidente, l'Italia ci ha tradito" e annuncia lo stop alla collaborazione nella lotta all'immigrazione clandestina. Cina e Russia condannano i raid

Secondo giorno di guerra contro la Libia del Colonnello. Il Paese è di nuovo sotto le bombe alleate che hanno colpito le basi aeree delle forze lealiste e altri obiettivi militari. L'ammiraglio Mike Mullen ha detto che "n 24 ore sono stati fatti significativi progressi" e che a Bengasi le forze di Gheddafi sono state fermate. Secondo il militare statunitense, anche la contraerea del Rais è stata resa inoffensiva. Ieri sera è partita l'operazione “Odissea all'alba” tesa a neutralizzare la contraerea del Rais in ottemperamento alla risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell'Onu. All'intervento, oltre l'America, partecipano Francia, Gran Bretagna, Italia e Canada. Dopo il vertice di Parigi, le forze internazionali hanno martellato per tutta la notte Tripoli, Misurata, Zuara, Sirte e altre città del Paese. Anche l'Italia ha schierato i suoi Tornado a Trapani e partecipa alla missione con sette basi militari messe a disposizione, ma per il momento i suoi mezzi non hanno partecipato alle operazioni. Secondo messaggio di Gheddafi dall'inizio delle ostilità: "A tutti i libici sono state distribuite armi. il Paese è pronto ad affrontare una lunga guerra". Tripoli ha anche chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza e ha annunciato che non coopererà più nella lotta all'immigrazione clandestina. Ieri il Rais aveva minacciato di trasformare il Mediterraneo in un campo di battaglia: "Colpiremo obiettivi civili e militari". Unione africana, Russia e Cina hanno subito preso le distanze e condannato i bombardamenti. Intanto è apprensione per un'imbarcazione italiana bloccata da uomini armati nel porto della capitale dello stato nordafricano. A bordo un equipaggio di undici persone tra cui otto italiani. Il sequestro è avvenuto ieri sera mentre la nave stava facendo sbarcare personale libico dell'Eni. (www.ilfattoquotidiano.it)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

siamo nel 2011 e dobbiamo ricorrere ancora alla guerra, che significa molte morti! che mondo, non capiamo la bellezza e l'importanza della vita

ControLeDittature ha detto...

purtroppo però a volte la guerra è necessaria.Ora la guerra serve per portare pace (contraddizione no?). In libia ora la guerra non serve più per proteggere i civili ma per rovesciare il regime ultraquarantennale di Gheddafi. Questa guerra è più che giusta : abbattiamo un regime che stermina la popolazione e che non rispetta la Carta dell'ONU