martedì 1 marzo 2011

Sputtanate a vita

Una lettera con le richieste economiche da inviare al premier e la paura di essere "sputtanate a vita"
Le intercettazioni raccontano cosa accade quando il Fatto svela la storia della minorenne ad Arcore
Il padre di Barbara Guerra propose: "Una cimice negli uffici di Fli". B. risponde: "Meglio non farlo"


Il 26 ottobre 2010 è la data che fa da spartiacque nella vicenda Ruby. Quel giorno, infatti, le storie di festini e ricatti delle notti di Arcore diventano di dominio pubblico, grazie a un articolo del Fatto Quotidiano. Le 782 pagine di verbali consegnate dai pm di Milano per chiedere l'autorizzazione a procedere contro Silvio Berlusconi aiutano a ricostruire i retroscena di quella notte. A cominciare da una sorpresa: la sera che precede la pubblicazione della notizia a villa San Martino si tiene una delle “cene”, presenti molte delle ragazze che diventeranno protagoniste della vicenda. Ma tra l'ingresso “allegro” ad Arcore, intorno alle 22, e gli scambi di sms preoccupati per la vicenda “devastante” che le ragazze si scambiano dopo l'una di notte, le intercettazioni raccontano un cambiamento nello stato d'animo. Evidentemente, la notizia della pubblicazione è circolata tra gli interessati. A quel punto, tutti sanno che l'articolo darà il via a una serie di rivelazioni potenzialmente distruttive. Le arcorine si sentono “sputtanate a vita”, per dirla con Barbara Faggioli. E Minetti di una cosa è sicura: “Non lo vedremo più per un sacco di tempo”. Faggioli pensa di avere in pugno la situazione con il premier: “Noi abbiamo il coltello dalla parte del manico”. Ma l'ex igienista dentale già prevede che non sarà così: “Tesoro non abbiamo un cazzo noi fidati. Non abbiamo un emerito cazzo”. In ogni caso le ragazze si preparano, e Marysthell Garcia Polanco si occupa di buttar giù una lettera a nome di tutte le ragazze, con le "rivendicazioni sindacali" da girare a Papi. (www.ilfattoquotidiano.it)

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