lunedì 22 agosto 2011
La Lega censura il web e lo sviluppo delle imprese
La Lega dice che le pensioni non si toccano e i pensionati, visti i precedenti, fanno gli scongiuri. Per forza: è la stessa Lega che diceva no alla guerra ma subito dopo ha votato senza dire ne ah ne bah a favore dei bombardamenti, la stessa che si scatenava contro l'Europa e adesso dice che tutto quel che fa l'Europa va bene. Nelle prossime ore il Pdl farà di tutto per convincere Bossi a rimangiarsi la parola e a intervenire sulle pensioni d’anzianità, e non è affatto detto che non ci riesca.
Anche perché in queste settimane la Lega, invece di chiarirsi le idee e smettere di far pagare al Paese anche le sue divisioni, si è preoccupata solo delle sue solite ossessioni liberticide e invece di chiarirsi le idee e provare a difendere con coerenza, una volta tanto, le sue posizioni ha pensato bene di proporre l'ennesima legge che mira a far fuori e a imbavagliare la Rete.
Cosa ci vuole a capire che il web libero aiuta anche le piccole e medie imprese che la Lega sostiene - a parole - di difendere?
Evidentemente non l'ha capito neanche l'onorevole Fava (quello della Lega) che ha proposto una legge che vuole trasformare tutti i provider in giudici, poliziotti e già che ci sono pure in esecutori materiali della pena.
Con la scusa di contrastare la contraffazione online e la vendita non autorizzata di farmaci, questa legge vorrebbe che i provider, ogni volta che gli viene segnalato un contenuto illecito, fossero obbligati a rimuoverlo. Senza aspettare che si pronunci un giudice, senza perdere tempo a a verificare se l'accusa è fondata o no. Una denuncia e via, alla faccia di qualche secolo di civiltà giuridica.
Non basta. L'on. Fava (sempre lui) vuole anche che per legge si obblighi la rete a fornirsi di “filtri” che scattano da soli ogni volta che compare nelle comunicazioni una parola chiave che autorizza a sospettare qualche scambio di informazioni illecito. A parte che filtri del genere non esistono, vi immaginate cosa succederebbe se una trovata del genere diventasse legge? La Rete si intaserebbe più delle autostrade all'inizio di agosto e anche comunicare cose del tutto lecite diventerebbe del tutto impossibile. Più che un ddl sembra la sceneggiatura di un film comico-demenziale.
Che in un momento come questo la Lega abbia pensato a una legge di questo genere dimostra tre cose. La prima è anche i leghisti, come il presidente del consiglio, vivono sulla luna e non si rendono conto di cosa sta succedendo qui sul pianeta Terra e di quanto una Rete libera aiuti lo sviluppo economico del Paese. La seconda è che la libertà del web continua a fare paura e così fioccano i progetti e le idee balzane per mettere catene. Ma la terza cosa è che anche come censori e repressori i parlamentari di questa maggioranza sono del tutto inetti e incapaci.
Il problema grosso è che però sono proprio loro, con tutta la loro incapacità, a dover affrontare una situazione d'emergenza che è stata in gran parte creata proprio da loro. E come si può pensare che ci riescano? (www.antoniodipietro.it)
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