lunedì 15 agosto 2011

Ma come fanno i marinai

“Era una promessa da marinaio escludere, appunto “tassativamente”, che il governo Berlusconi potesse mai prelevare quattrini dalle nostre tasche a fronte del debito pubblico”. Noooo? Non lo scrivono la “vulgata di sinistra”, il “giornalista collettivo”, il “conformista de sinistra”, l’odiata “Repubblica”, la “pubblicistica alle vongole” per usare alcuni dei luoghi comuni cari ai desesperados che si ancora affannano attorno al Caro Estinto per fingere che sia vivo, ma lo scrive uno della sua ciurma, direttore e trombone di uno dei giornaletti di famiglia, anche se semiclandestino. Appunto, come tentasi invano di dimostrare da anni e qui si ripetere con ostinata disperazione, prima di essere un cialtrone, una vergogna nazionale, un inetto amministratore del bene pubblico, un truffatore e corruttore di giudici e di parlamentari che fa politica per difendere il proprio fienile fregandosene se bruciano i fienili degli altri, un organizzatore di orgette da ginnasiale settuagenario mai divenuto adulto con troppi soldi e poi tutto quello che volete aggiungere, Silvio Berlusconi è un B U G I A R D O patologico. Ma a noi, o a quelli che sopravviveranno al disastro, toccherà per forza comperare da lui un’auto usata a pezzi chiamata Italia, uno di quei catorci che il venditore farabutto vi racconta che ha appena 10 mila chilometri ed era stata usata soltanto da nonna Elvira per andare a messa alla domenica. (Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/)

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