giovedì 11 agosto 2011

Beata casta : 12 euro per un maxi menù






Pranzo a pochi euro con un ticket pronto in mano? Roba da comuni mortali. Non certo per loro, per la Casta. Che la mensa di Montecitorio non fosse la tavola della parsimonia, lo si immaginava. Ma avere sotto mano il menù che scorrono deputati e senatori fa un certo effetto. Specie quando l'occhio scivola un po' a sinistra, sul colonnino dei prezzi. I dubbi possono riguardare soltanto la scelta della pietanza, perché il prezzo non inganna. Niente incertezze, c'è solo la voglia di tuffarsi in un'abbuffata degna di un principe e che sarebbe alla portata anche del suo chauffeur. Anzi no: perché lo chauffeur, a quel tavolo, non può sedersi. Il menù non è per tutti, ma per la Casta.

Il conto 'dolce' - Un rapido esempio per capire che cosa deputati e senatori possono scegliere senza avere nessuna paura del conto che, figurarsi, non sarà mai salato. Anzi non sarà mai nemmeno simile a quello che ogni cittadino, probabilmente, è costretto a pagare nella sua pausa pranzo. E quindi, come antipasto: 'Lamelle di spigola con radicchio e mandorle'. Un primo: 'Spaghetti alle alici'. Poi il secondo - che stuzzica il palato, anche se la fame è già un ricordo: 'Filetto di orata in crosta di patate'. Aggiungiamoci le bevande, un dolce e un caffè per chiudere in bellezza. Quanto pago? Dodicieuro e cinquantotto centesimi. (LIBERO)

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