Il presidente del consiglio è stato preso di nuovo con le mani nella marmellata. E’ inutile che i suoi azzeccagarbugli si mettano a spaccare il capello in quattro dicendo che quella tra Berlusconi e Lavitola era una telefonata privata e che, siccome alla fine d’agosto il signor Lavitola non era ancora latitante, il presidente del consiglio poteva consigliargli di non rientrare in Italia senza fare niente di male.
Sarebbe così se Berlusconi avesse suggerito al suo amico di restarsene al mare perché stava un po’ sciupato ed era meglio che si riposasse un altro po’. Quelle sono telefonate private. Ma se un presidente del consiglio suggerisce a un indagato o a un testimone di restare all’estero per non parlare con i magistrati che stanno lavorando a un caso che lo riguarda, è un malfattore che copre di fango le istituzioni che incarna e il Paese che dovrebbe governare.
In nessuna democrazia al mondo Silvio Berlusconi potrebbe fare finta di niente e non dimettersi dopo essere stato colto sul fatto. Ma grazie alla complicità di alcune centinaia di parlamentari che hanno venduto onore e dignità in cambio di un piatto di minestra, lui lo sta facendo.
Adesso ci manca solo che quei parlamentari comprati un tanto al chilo, pur di difendere l’uomo che gli permette di restare in un posto che non meritano, votino in tutta fretta una nuova legge bavaglio per impedire che il Paese sappia chi è l’uomo che lo governa.
Sarebbe troppo persino per questo Parlamento disonorato. Io spero che a quel punto sia troppo anche per il capo dello Stato, e che si decida a fare la sola cosa possibile per ripristinare democrazia e legalità: sciogliere subito le Camere, mandare a casa questo presidente del consiglio corruttore e questo Parlamento corrotto, convocare subito nuove elezioni. (www.antoniodipietro.it)
In alternativa alla eventuale immobilità di Napolitano, sia l'opposizione a dimettersi.
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