martedì 6 settembre 2011

Credo quia absurdum

Rientrare dal berlusconismo alla realtà è difficile per i fedeli perché comporta l’ammissione di avere creduto a una serie interminabile di assurdità fino dalla prima ora. Il “Berlusconi Cult” del quale ancora molti soffrono ha chiesto ai devoti di prendere per buone una serie di inverosimili e in alcuni casi surreali affermazioni fondate esclusivamente sulla fede in Lui e sul suo Verbo. Sono troppe per essere elencate, ma le più offensive, autentici insulti all’intelligenza come sono i dogmi dei culti e delle sette, spiccano. Hanno creduto al mito dell’ “uomo fatto da solo”, mentre era evidente che senza la sponda della politica, della P2, dei suoi padrini al governo e delle leggi di comodo non avrebbe mai potuto sfondare. Hanno dovuto credere che avesse assunto un mafioso patentato semplicemente come “stalliere”, senza in realtà avere neppure una stalla. Hanno dovuto credere che Marcello dell’Utri, lo sponsor di Mangano e l’organizzatore centrale della rete elettorale di Forza Italia nel 1994 attraverso Publitalia, non avesse rapporti con i “bravi ragazzi”. Hanno dovuto credere che una ragazzina di 17 anni andasse nello studio di Palazzo Chigi soltanto per cantare il karaoke con lui. Hanno dovuto accettare che Lui credesse che Ruby Rubacuori fosse la nipote di Mubarak e la portasse ripetutamente a casa soltanto per “salvarla”. Hanno dovuto credere che Lui invitasse prostitute a casa per “cene eleganti”. Hanno creduto che potesse costruire un ponte sullo Stretto, creare un milione di posti di lavoro, curare il cancro e completare la Salerno Reggio Calabria entro il 2013. Hanno creduto che non avesse alcun conflitto di interessi fra il suo essere proprietario di tre reti TV nazionali in concorrenza con tre reti di Stato controllate attraverso il governo che è l’azionista di maggioranza della concorrente Rai. Hanno creduto che la sua “impotentia governandi” anche con maggioranze oceaniche nascesse da quei malvagi che “non lasciavano lavorare”. Ora devono credere che abbia donato almeno mezzo milione di Euro in contanti a quello che gli portava le donne a casa, per pura bontà d’animo e per permettergli di condurre “una vita agiata” (sic) non si capisce in nome di quale diritto naturale all’agio. Uscire da un tale universo di negazione della realtà è come disintossicarsi. Non è facile, proprio per la completa, sfacciata assurdità delle premesse. (Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/)

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