domenica 4 settembre 2011

La famiglia Tarantini, una famiglia bisognosa


Spiantati dal sangue blu di tutte le latitudini, contesse Serbellonimazzantiviendalmare senza più l’ombra di un ninnolo a 18 carati, damazze che avete dato in pegno l’ultimo pendantif della cara nonnina, zii d’America ridotti sul lastrico, nobili ultradecaduti rinchiusi in una stanza e cucina, ecco, per voi è arrivato il momento del riscatto sociale sull’onda della Tarantini-family, che tanto ha colpito l’animo gentile del nostro presidente del Consiglio. Presentatevi a palazzo Grazioli con la barba lunga di almeno tre giorni (i maschi), e le calze contenitive 70 denari (per le signore), raccontate che le brutture della vita vi hanno costretto persino a fare la fila in posta, se riuscite infilateci un mezzo anatema contro i comunisti che uccidono l’economia, e sarete trattati come la vostra indigenza meriterà. «Ho solo aiutato una famiglia agiata con bambini, che adesso è in una drammatica condizione di povertà», così, da Parigi, Berlusconi ha giustificato il trasvolo di quei cinquecentomila verso il mignottificio barese. Insomma, un bonus-povertà al tempo della manovra. (www.linkiesta.it)

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