Signor presidente del Consiglio,
alla vigilia di decisioni cruciali per l'Europa e per l'Italia, rivolgiamo a Lei un ultimo, accorato e amichevole appello perché gli impegni che Lei ha assunto nel Suo ruolo di titolare della responsabilità di governo a nome dell'Italia siano immediatamente realizzati. Come ha richiamato il capo dello Stato nella sua nota di martedì, anche noi siamo convinti del fatto che l'Italia può contare su un ampio arco di forze sociali e politiche consapevoli della necessità di una nuova prospettiva di larga condivisione delle scelte che l'Europa, l'opinione internazionale e gli operatori economici e finanziari si attendono con urgenza. Siamo convinti, come Lei, che la legittimazione della guida del governo - ma non dell'esecutivo nel suo insieme - nasca dalle urne, attraverso la libera espressione del voto popolare, secondo le regole stabilite anche dalla legge elettorale. Tutti noi siamo stati con Lei sin dalla Sua discesa in campo, una scelta difficile che ha consentito quasi vent'anni fa di evitare che l'Italia potesse andare incontro a un destino illiberale. Della Sua opera l'Italia intera non può che esserLe grata. Tutti noi abbiamo sempre sostenuto con entusiasmo e convinzione la Sua azione politica, nella certezza che il Suo progetto di modernizzazione del Paese fosse, prima ancora che condivisibile, necessario per portare l'Italia fuori dal baratro del crescente debito pubblico a cui il sistema dei partiti della cosiddetta Prima Repubblica ha condotto l'Italia e che oggi rappresenta il primo dei problemi. Lei, come ciascuno di noi nel nostro quotidiano lavoro di deputati, è consapevole del fatto che la base di consenso parlamentare dell'attuale esecutivo è del tutto inadeguata a realizzare la difficile agenda di impegni sottoscritti di fronte alle istituzioni sovranazionali europee, al Parlamento e al popolo italiani. Lei, come ciascuno di noi, è consapevole del fatto che l'attuale esecutivo è inadeguato al difficile compito, anche a ragione delle insanabili divisioni strategiche che lo attraversano. Per questi motivi Le chiediamo di assumere una iniziativa adeguata alla situazione. Sia promotore di una nuova fase politica e di un nuovo governo che abbia il compito, da qui alla fine della legislatura, di realizzare l'agenda degli impegni sottoscritta con i partner europei e con essa le indicazioni venute all'Italia dalla Banca centrale europea da Lei opportunamente interpellata la scorsa estate. Siamo convinti che, così facendo, potrà rispettare il mandato elettorale, gli impegni assunti con l'Europa e portare l'Italia fuori dalla crisi del debito. Come in altri momenti decisivi della Sua storia politica, Lei ha l'occasione di agire da uomo di Stato quale noi siamo convinti che Lei sia. Agisca subito, nelle prossime ore. Unisca il Paese in un impegno straordinario all'altezza dei problemi. In quel caso, e solo in quel caso, noi la sosterremo con la determinazione e l'abnegazione di sempre.
Roberto Antonione
Isabella Bertolini
Giustina Destro
Fabio Gava
Giancarlo Pittelli
Giorgio Stracquadanio
...sarà, vedremo. Auguriamoci che non sia il modo, in voga da Scilipoti in avanti, di far mettere mano a Silvio al libretto degli assegni.
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