sabato 24 marzo 2012

La badessa smentisce se stessa

Stamattina la ministro badessa Fornero è andata a Cernobbio a raccontare che le sue modifiche dell’art.18 praticamente non cambiano niente. Viene da chiederle: “Allora scusi tanto che l’avete cambiato a fare? Solo perché vi andava di litigare o di fare un dispetto a qualcuno?”.
La verità è che la riforma dell’art.18 proprio serve a rendere facili i licenziamenti, e per questo dovrà essere profondamente modificata in Parlamento a partire dal voto al Senato sulla nostra mozione che chiede di togliere la modifica dell’art.18 dalla riforma e sostituirla con misure che servano davvero a contrastare il precariato e a far ripartire l’economia.
La signora professoressa, sempre a Cernobbio, ha cambiato versione sul perché vuole cambiare l’art.18. Adesso dice che bisogna farlo per disinvogliare le aziende che pensano di delocalizzare e investire all’estero. Per quante balle il governo racconti altrettante volte noi dell’Italia dei Valori lo sbugiarderemo: così come alle aziende che dovrebbero investire in Italia non gliene importa niente dell’art.18, così introdurre i licenziamenti facili non spingerà una sola azienda a restare in Italia.
Casomai è ora di dire che davvero nella riforma non c’è solo l’art.18. Purtroppo gli altri capitoli sono altrettanto negativi : i nuovi ammortizzatori sociali riducono drasticamente il periodo di copertura in caso di licenziamenti, basti pensare, ad esempio, che la mobilità passa dagli attuali 24 mesi ai 12 previsti dall’Aspi e, per gli ultra 55enni, da 36 a 18 mesi. In compenso, non è stato affrontato nessuno degli argomenti che permetterebbero realmente agli investitori stranieri di venire in Italia: evasione fiscale usata come forma estrema di concorrenza sleale, burocrazia, corruzione ormai più diffusa che ai tempi di Mani pulite, smodata tassazione sul lavoro.
Nello stesso giorno in cui ha varato le nuove norme contro i lavoratori il governo ha ripristinato le commissioni bancarie sui prestiti dopo che i soliti vertici dell’Abi avevano minacciato le dimissioni. Non è la solita abitudine di Monti e dei suoi ministri a essere forti con i deboli e deboli con i forti. E’ anche peggio. E’ che questo governo è espressione diretta degli interessi delle banche e al primo posto nella sua agenda c’è sempre e solo la difesa degli interessi della finanza europea a scapito, oltre che dei lavoratori, del ceto medio e delle piccole imprese. E questa è una vera porcheria. (www.antoniodipietro.it)

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