mercoledì 14 marzo 2012
La paccata
Il governo "non darà una paccata di miliardi" per finanziare gli ammortizzatori se prima il sindacato non approverà la riforma sul lavoro, in sostanza l'abolizione dell'articolo 18. Cosa dice l'articolo 18? Impedisce il licenziamento illegittimo senza comunicazione dei motivi, ingiustificato o discriminatorio. La Frignero, la ministra che ha sostituito le madonnine piangenti degli anni '50, parla come mangia. Di solito i politici mangiano e basta. Il suo linguaggio è quello del mercato del pesce, esplicativo, diretto e che puzza tra una vocale e una consonante "È chiaro che se uno comincia col dire no perchè dovremmo mettere lì una paccata di miliardi e poi dire voi diteci di sì no, non si fa così". Di fronte non abbiamo un ministro, ma una bizzosa bambina (si o no, non si fa così, gnè gné gnè) in un corpo ormai piegato dal tempo che si esprime come Pappagone. Ha incrollabili e ingiustificate certezze. E' convinta che togliendo ai lavoratori i pochi diritti rimasti, guadagnati in decenni di confronti sociali, l'economia ripartirà. Perché dovrebbe ripartire? Ecco questa è la vera paccata. Infatti la Frignero intendeva paccata nel senso di "tirare un pacco", non nel senso di soldi dati in elemosina come baratto per i diritti dei lavoratori. La sorella di sangue della Frignero, la Camùsso, sta preparando la Mont Blanc sindacale da scrivania per firmare.Il lavoratore è come un carciofo, una foglia alla volta e ne rimarrà solo il gambo. La legge Treu/Biagi/Maroni introdusse con il precariato lo schiavo moderno, senza diritti e senza un futuro. Doveva servire per rilanciare l'economia anche allora, secondo i proclami dei partiti e delle parti sociali. Oggi, con l'economia in ginocchio e l'emigrazione di massa di nostri laureati e diplomati, sappiamo che era solo una concessione alle grandi imprese con il sostegno dei sindacati e della Sinistra che la trionferà. I lavoratori dipendenti hanno gli stipendi più bassi d'Europa e poche tutele, 1.000 muoiono ogni anno. Con la legge Frignero avranno gli stipendi più bassi del Terzo Mondo, ma una paccata sulle spalle dalla Confindustria. (www.beppegrillo.it)
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