venerdì 16 marzo 2012

Le rassicurazioni bugiarde di quella finta maggioranza


Anche stanotte abbiamo assistito al solito balletto delle dichiarazioni rassicuranti che il Governo Monti e la sua finta maggioranza propinano, oramai quotidianamente, agli italiani per addormentarne le coscienze e mistificare la realtà. Realtà che è sull’orlo della bancarotta, se è vero come è vero, che proprio ieri la matematica ci ha ricordato, numeri alla mano, che il debito pubblico sotto il Governo Monti è aumentato, sono aumentate le tasse a carico degli onesti cittadini, l’evasione fiscale, la disoccupazione è sempre più galoppante e una miriade di piccole e medie imprese sta chiudendo. Insomma la realtà è che il futuro è sempre più nero.

Di fronte a questa tragica fotografia, ancora una volta, la maggioranza inciucista Pdl -Pd- Terzo Polo pensa di lavarsene le mani semplicemente spargendo bromuro di dichiarazioni rassicuranti su materie fondamentali come lavoro, giustizia e informazione pubblica. Asseriti accordi che, però, nessuno finora ha potuto leggere. Infatti, si sono guardati bene dal metterli prima nero su bianco, in modo da consentire a tutti di averne cognizione e valutarne l’effettiva bontà. Accordi che soprattutto e, ancora una volta, non sono avvenuti come dovrebbero avvenire in un paese democratico ed evoluto, cioè attraverso una trasparente e partecipata discussione in Parlamento, ma di nascosto. Ossia nelle segrete stanze del Palazzo, in piena notte, fra sole quattro persone, il cui unico interesse è pensare alla propria sopravvivenza politica.

Allora è il momento di dire basta alla politica degli annunci e delle dichiarazioni alla “volemose bene”, senza far capire esattamente quali siano gli accordi e i contenuti dei provvedimenti che varerà la Santa Alleanza. E’ il momento di dire basta alle chiacchiere. Vogliamo vedere, carte alla mano, atti formali: disegni di legge, decreti e quant’altro. Insomma, documenti che si possano leggere per capirne e analizzarne i contenuti. Anche perché su materie così delicate, come la riforma della giustizia, che affronta temi come le intercettazioni e la responsabilità civile dei magistrati, occorre una discussione pubblica e trasparente nei luoghi preposti dalla Costituzione, il Parlamento. La stessa cosa vale per la riforma del lavoro dove abbiamo letto ancora una volta solo intenzioni e propositi nebulosi, che, tra l’altro, a poche ore di distanza dal vertice, il segretario del maggiore sindacato, la Cgil, ha già sconfessato e rispedito al mittente.

Insomma, continua la politica della presa in giro e degli annunci a reti unificate, già ampiamente utilizzata da Berlusconi, che da buon venditore, il giorno dopo smentiva ciò che aveva detto quello precedente. Ahimè! Questo Governo sta seguendo la stessa via, lo fa in modo più sobrio, più austero ma con gli stessi risultati. Il problema di fondo è che i conti non tornano. I membri dell’esecutivo continuano a dire che “va tutto bene Madama la Marchesa”, ma ogni giorno che passa la situazione economica peggiora sempre di più: le aziende chiudono, i cassintegrati aumentano e i giovani non vedono speranze. Allora, tutti questi grandi risparmi, tutti i sacrifici richiesti a pensionati e cittadini onesti, che addirittura sopportano una pressione fiscale del 45 per cento, tutte le tasse che abbiamo pagato finora dove sono andate a finire? Certo lo spread sarà pure diminuito, ma gli italiani non mangiano pane e spread. Di tutta questa situazione ne beneficiano soltanto gli speculatori e il mondo della finanza, non certo le famiglie italiane che sono sempre più i veri ammortizzatori di questo Paese. (www.antoniodipietro.it)

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