martedì 13 marzo 2012

Lontano dai ricatti di Berlusconi e Mediaset

Il ministro Passera e il presidente del consiglio Monti hanno avuto il tempo e lo stomaco di ritardare l’entrata in pensione per migliaia e migliaia di lavoratori e dopo decenni di fatica, e non di qualche settimana, ma di anni. Hanno avuto il tempo e lo stomaco di chiedere parecchi soldi proprio a quei cittadini che già ne sborsano molti e ne hanno pochi.Adesso, per favore, non vengano a dire che non hanno il tempo e lo stomaco per varare una nuova legge sulla Rai e che per questo ci toccherà tenerci la Gasparri.Il vertice di maggioranza di giovedì, al quale Alfano stavolta ha accettato di andare come se facesse chissà quale concessione, non sarà il momento della verità solo per quanto riguarda la sorte della Rai e della giustizia in Italia, ma anche per quanto riguarda il governo Monti.Berlusconi ha fatto dire da Alfano che quei due capitoli devono essere messi in fondo all’agenda, tanto in fondo da non avere mai il tempo di trattarlo.Se il governo si calerà le braghe e dirà che non c’è tempo per iniziare a sottrarre il servizio pubblico dalle grinfie dei partiti e che la legge Gasparri deve restare in vigore, condannerà la Rai al disastro e se stesso a un sovranità limitata, sempre ostaggio dei ricatti e degli interessi di Berlusconi e di Mediaset.Ma con che faccia e con quale dignità un governo che accettasse di inchinarsi in questa maniera ai forti potrebbe poi chiedere altri sacrifici ai deboli? (www.antoniodipietro.it)

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