venerdì 6 aprile 2012

Il commiato più disonorevole

Dovrei rendergli l’onore delle armi. Sono più di vent’anni che mi confronto con lui e non sono mancate occasioni di riconoscimento cordiale. Una volta sola, nel 1996, sono stato anche a casa sua, un’abitazione tutt’altro che sontuosa. Ma le ragioni che sospingono Umberto Bossi ai margini della scena politica sono così disdicevoli, perfino infamanti, da doverlo indicare come un sopravvalutato. Ha espresso la sua spregiudicatezza scagliandosi prima contro i meridionali e poi ammiccando al razzismo. Ben gli sta che le sue malefatte siano state scoperchiate dalla Procura napoletana. Viva l’Italia. (www.gadlerner.it)

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