venerdì 27 aprile 2012

E’ guerra intestina nel Pdl per le firme false


Perchè un grande partito che indubbiamente nel 2010 godeva di consenso maggioritario ha dovuto ridursi a raccogliere delle firme false per presentarsi all’ultimo minuto (anzi, dopo la scadenza di legge) alle elezioni regionali? Come è noto, ciò dipese dalla rissa fra i diversi clan su chi dovesse ottenere il posto l’elezione garantita nel listino Formigoni, con il vincolo ulteriore dei nomi imposti dal Cavaliare, cioè l’igienista Minetti e il massaggiatore Puricelli. Oggi è il coordinatore regionale Pdl dell’epoca, Guido Podestà (ironia vuole che si tratti di un avversario interno di Formigoni) a essere raggiunto da avviso di garanzia per falso ideologico. Per discolparsi, i funzionari che hanno falsificato le firme lo accusano di averglielo chiesto. Non renderemo mai abbastanza grazie a Marco Cappato e ai radicali che, nel disinteresse dei più, hanno tenacemente perseguito questa battaglia di legalità. Perchè avere una forza elettorale consistente alle spalle non esime dal rispetto delle norme. Anzi. Podestà ha già annunciato che non intende dimettersi dall’incarico istituzionale che ricopre, presidente della provincia di Milano. Indimenticabile resta per me la sua difesa della professionalità e delle qualità politiche della Minetti nel corso di una puntata dell’Infedele.
A Parma è accaduto invece che un consigliere provinciale della Lega, Pier Angelo Ablondi, si è purtroppo suicidato per la vergogna, essendo emerso che aveva autenticato delle firme false per la presentazione di una lista. E’ una notizia che addolora. Mai e poi mai mi augurerei un tale insano gesto da parte dei politici lombardi responsabili del medesimo falso. Ma un po’ di vergogna, non dovrebbero riconoscerla anche in pubblico? (www.gadlerner.it)

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