martedì 10 aprile 2012

La piaga nel dito


Si alzano curiose orazioni funebri dei soliti tromboni e delle solite trombette giornalistiche alle esequie politiche della “famigghia” Bossi e del suo Padrino quasi tutte incardinate su una sensazionale scoperta dell’acqua calda: il suo essere stato un magnifico capopopolo e l’aver saputo intercettare umori e malumori di alcune tribù italiane indossando canottiere anziché grisaglie e drizzando il ditone medio. Wow! Cazzarola! Pure Mussolini si faceva riprendere a torso nudo sulla trebbiatrice e urlava “me ne frego”, capirai che rivoluzione mediatica. Addirittura uno degli oratori elogia il suo avere sacrificato anche la salute alla propria missione, dimenticando che non sappiamo ancora niente delle vere circostanze nelle quali fu colpito dall’ictus e che cosa lo provocò. Si capisce, e si vede, lo sforzo di scrivere qualche cosa di diverso per farsi notare, di fare il giochetto della “voce fuori dal coro”, ma forse chi scrive questi panegirici in “articulo mortis” (civile) di Humbert Humbert dimentica che lo stesso schemino infantile potrebbe essere applicato a tutti i peggiori ceffi e malfattori della storia. Anche Adolfino era stato bravissimo a intercettare gli umori di un certo popolo, anche Benitone di Romagna e Peppone il Georgiano, e Peron, e persino – se questa è la giustificazione – delinquenti come Osama Bin Laden o tragici clown come Gheddafy, per non parlare dei rais Saddam, o dell’ayatollah Khomeini, avevano letto e sfruttato il pus dentro la pancia. Il punto non è scoprire che un capopopolo, un demagogo, un arruffapiazze, un imbonitore, un tiranno hanno saputo essere un leader o hanno saputo rappresentare gli umori della popolazione, perché questa è banale ovvietà. Il punto è sapere che cosa questi demagoghi ne hanno fatto, se hanno usato questa capacità di intuizione o di mobilitazione per migliorare le condizioni civili, morali e materiali di quel popolo che avevano saputo ascoltare e rappresentare. Questo è il solo metro di giudizio serio, non la adunate oceaniche, le cartate da gita aziendale sui prati o le frasi a effetto per i gonzi. (Vittorio Zucconi http://zucconi.blogautore.repubblica.it/)

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