sabato 2 gennaio 2010
Al “Giornale” di famiglia Berlusconi non è bastata la cordiale telefonata del Presidente del Consiglio e quel ringraziamento a Napolitano per averlo citato nel suo discorso di fine anno. Oggi il quotidiano diretto da Vittorio Feltri parte all'attacco dell'inquilino del Quirinale.
Linguaggio e riferimenti sono quanto di più becero e scontato per solleticare l'umore dei lettori con l'anno nuovo. Il titolo è “Che barba il discorso di Napolitano”, occhiello “Piace a tutti perché non dice niente”, catenaccio “Frasi di circostanza, concetti scontati, parole senza fatti: non è di questo che il Paese ha bisogno”.
Dunque la strategia del “Giornale” di famiglia Berlusconi sembra sempre la stessa: demolire il Presidente della Repubblica, almeno fino a quando si “ostinerà” a farsi garante delle regole e a difendere la Costituzione dai tentativi di assalto della destra berlusconiana.
Il capo dello Stato dice cose giuste? Non importa. Nel gergo feltriano diventano “frasi di circostanza”. Il Paese ha bisogno di fatti e non di parole? Peccato che quei “fatti” di cui ha bisogno il Paese tocca farli a chi governa e non al Presidente della Repubblica... (L'UNITA')
Non so se dietro la presa di posizione del Giornale c'è sempre il continuo tentativo di delegittimare il Presidente della Repubblica, ma obbiettivamente concordo con il giudizio espresso. Napolitano si è reso protagonista di un disorso barboso e inconcludente. Ha detto tutto e niente.
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