COSTITUZIONE E DOSSIER - In occasione delle cerimonie in tutti i distretti di Corte d'appello, i magistrati avranno una copia della Costituzione in mano per «simboleggiare il forte attaccamento alla funzione giudiziaria e alla Carta costituzionale». E usciranno dall'aula al momento dell'intervento del ministro o del rappresentante del Ministero per «testimoniare il proprio disagio per le iniziative legislative in corso, che rischiano di distruggere la giustizia in Italia, e per la mancanza degli interventi necessari ad assicurare l'efficienza del sistema». Rientreranno al termine dell'intervento. Quindi i presidenti delle sezioni locali della Anm leggeranno un documento predisposto dalla Giunta esecutiva centrale («Basta con leggi prive di razionalità e di coerenza, pensate esclusivamente con riferimento a singole vicende giudiziarie e che hanno finito per mettere in ginocchio la giustizia penale in questo Paese - si legge nel documento - basta insulti e aggressioni») e alla fine mostreranno una copia del dossier «Le verità dell'Europa sui magistrati italiani» che poi sarà consegnato al presidente della Corte d'Appello. Copia del dossier saranno distribuite a tutti i presenti. Alla fine della cerimonia ogni giunta locale organizzerà una conferenza stampa nella quale, oltre a illustrare il documento della giunta e il dossier, parlerà delle particolari situazioni del distretto.
LE REAZIONI - All'annuncio di questa decisione dei giudici, sono arrivate le reazioni dei politici. Per Sandro Bondi, coordinatore nazionale Pdl, si tratta di «una profonda e oltraggiosa lesione dell'ordine democratico e costituzionale. A questo punto è improcrastinabile una posizione chiara di tutte le Istituzioni a salvaguardia delle legittime prerogative democratiche». Di «una protesta giusta contro leggi vergogna - ha invece parlato il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi - Alfano ha dimostrato in mille occasioni di non essere il ministro della Giustizia, ma il commissario anti-magistratura di Berlusconi».
ALFANO - In serata arriva anche la replica del Guardasigilli: «Sono il ministro della Giustizia, servo il mio paese e ho giurato sulla Costituzione. A differenza di coloro che seguiranno le improvvide indicazioni dell'Anm, parteciperò all'inaugurazione dell'anno giudiziario presso la Suprema Corte di Cassazione alla presenza del presidente della Repubblica» afferma - in una nota - il ministro della Giustizia Angelino Alfano. «Allo stesso modo - continua il Guardasigilli - andrò l'indomani presso la Corte d'Appello de L'Aquila, laddove il servizio giustizia ha ricominciato a funzionare brillantemente dopo il terremoto, grazie all'impegno delle istituzioni e di tanti servitori dello Stato. L'Anm piuttosto che inaugurare l'anno giudiziario ha deciso di inaugurare la campagna elettorale in vista delle elezioni per il Csm che si terranno in primavera. L'Anm ha scelto - conclude Alfano - di macchiare una giornata che è per i cittadini e per il loro diritto di avere giustizia. L'immagine che l'Anm offre di sé non coincide con l'immagine e con il senso etico delle migliaia di magistrati che ogni mattina servono l'Italia e le istituzioni che rappresentano». (CORRIERE DELLA SERA)
Bene così. Sarebbe buona cosa se anche la presunta opposizione cominciasse ad abbandonare le sedi istituzionali (Camera e Senato) quando si riuniscono e posizionarsi al di fuori di esse a parlare con la gente. Tanto all' interno se la cantano e suonano tra loro.
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