sabato 23 gennaio 2010



MILANO - Il giorno dopo la chiusura dell'inchiesta su Mediatrade-Rti per presunte irregolarità sulla compravendita dei diritti tv per creare fondi neri, nella quale tra gli indagati figurano Silvio Berlusconi, il figlio Pier Silvio e Fedele Confalonieri, il Pdl parla di nuovo ennesimo accanimento giudiziario sul premier, mentre il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, chiede che la giustizia possa accertare i fatti con serenità.

IL PDL - Per il capogruppo dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, che ha parlato a margine della convention Generazione Pdl ad Arezzo, «il solito avviso di garanzia a Berlusconi è uno schema veramente logoro». Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, pur confessando di non conoscere gli atti del processo, ha assicurato che «Berlusconi da anni non si occupa delle proprie aziende, ma solo del bene del Paese». Secondo Gianfranco Rotondi, ministro per l'Attuazione del programma, «la procura militante di Milano vuol trasformare il primo contribuente d'Italia in un evasore: vogliono sfregiargli l'altra guancia». Aggiunge il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto: «Se c’era qualcuno che ancora negava l’evidenza e dubitava dell’esistenza di un nucleo giudiziario-politico-editoriale che fa dell’uso politico della giustizia la sua arma essenziale contro Berlusconi, ha avuto una risposta inconfutabile con l’iniziativa giudiziaria a pochi giorni dall’inizio della campagna elettorale». Per Italo Bocchino, presidente vicario del gruppo Pdl: «La tempistica sospetta del processo Mediatrade ci convince ulteriormente dell'esistenza di un accanimento giudiziario nei confronti di Berlusconi e impone scelte normative per tutelare la democrazia elettorale». (CORRIERE DELLA SERA)

I peones berlusconiani, ministri compresi che dovrebbero avere il buon senso di tenere la bocca chiusa perchè figure (o figurine) istituzionali, allineati nel sostenere la solita palla della giustizia ad orologeria. Forse un giorno riusciranno a convincere anche noi che Berlusconi effettivamente è perseguitato dalla giustizia, ma è altrettanto vero che il suo nome compare sempre in ogni imbroglio, fosse anche il più stupido.

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