domenica 29 agosto 2010

Il consiglio dei ministri tedesco ha approvato un disegno di legge volto a proteggere maggiormente i giornalisti dall'azione giudiziaria e quindi a rafforzare la libertà di stampa. In sostanza i giornalisti non saranno più perseguibili in caso di concorso nella pubblicazione di materiale riservato ottenuto da terzi.
Il consiglio dei ministri italiano, invece, cerca ormai da mesi di imbavagliare l'informazione del Paese con un Disegno di legge che anche l'ONU ha bocciato senza appello.
In fatto di libertà di stampa, oggi, la Germania si posiziona al 17° posto ed è indicata come nazione "libera". Con questo nuovo Disegno di legge scalerà ancora la classifica.
L'Italia, invece, è al 72° posto (penultima in Europa, peggio della Corea del Sud e ad ex aequo con l'India) ed è ritenuta "parzialmente libera". Se la legge bavaglio dovesse diventare realtà, sprofonderebbe ancora più in basso.
Sempre in Germania l'andamento del Pil ha fatto segnare una crescita record: un +2,2% nel secondo trimestre del 2010. Una crescita che trascina la ripresa dell'Ue. Oggi, quello tedesco è uno sviluppo in grado di autosostenersi.
Sempre in Italia, invece, il dato per lo stesso periodo si ferma ad un modesto +0,4%, che la posiziona come fanalino di coda fra i maggiori paesi europei. Il presidente del Consiglio, dopo mesi di finto ottimismo, si è svegliato e ora confida a Bossi di un pericolo Grecia per l'Italia.
Mi viene da dire che Italia e Germania sono due nazioni agli antipodi. Peccato che l'Italia si trovi sempre all'antipode sbagliato. L'unica soluzione è un'alternativa di governo valida e credibile. Un centrosinistra unito che non ha bisogno né dei finti moralisti finiani, né del partito di Cuffaro. Perché di Mastella ne abbiamo già
avuto uno, e ha consegnato l'Italia nelle mani di Berlusconi.
Altra soluzione, utopistica, è un interscambio di governi, con la Merkel in Italia e Berlusconi in Germania. Giusto il tempo di portarli a crescita zero. E sempre che lo vogliano. (www.antoniodipietro.it)

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