venerdì 20 agosto 2010



Altro che Gianfranco Fini, il problema è Renato Schifani. Per la prima volta nella storia della Repubblica, la seconda carica dello Stato, come il Fatto è in grado di rivelare, è un uomo finito sotto inchiesta per 416 bis e a lungo sospettato di essere un consulente dei boss. Ad accusarlo sono stati due colletti bianchi di Cosa nostra. L'ingegnere Salvatore Lanzalaco e l'ex segretario dei giovani dell'Udeur Francesco Campanella. Le indagini non sono però bastate a trovare i riscontri alle loro parole. Ma adesso Campanella rilancia. Dopo che il gip di Firenze ha definito alcune sue dichiarazioni su Schifani "palesemente infondate", è stato interrogato di nuovo. Ha aggiunto altri particolari e ha chiesto agli investigatori di acquisire dei documenti urbanistici del comune di Villabate che dimostrerebbero gli interventi dell'attuale presidente del Senato a favore dei clan. (www.ilfattoquotidiano.it)

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