martedì 24 agosto 2010

In questa estate la politica ha offerto un triste spettacolo, un balletto sul cadavere dell’economia di un Paese di cui si stanno contendendo le spoglie come sciacalli.
E’ da più di un mese che nell’arena partitocratica si studiano equilibri, alleanze “incestuose” e surreali: Pdl con Casini, Rutelli, e doppiogiochisti del Pd, piuttosto che Pd, Idv, Sel e Udc, e poi senza Udc ma con Rutelli, anzi senza Rutelli, con e senza Bocchino, e con chi ci sta, ma anche con chi è in vacanza, con l’Acli, con l’Aci o con qualsiasi sigla voglia partecipare alla grande ammucchiata. C’è perfino chi scrive “al Paese”.
In questo clima di delirio i cittadini assistono attoniti e inermi. A mio avviso, se si chiedesse loro, con un sondaggio, cosa stia succedendo nel quadro politico italiano il 90% delle risposte sarebbe “sono confuso” e l’altro 10% insulti, o viceversa.
Mentre chi dovrebbe governare pensa alle poltrone, al legittimo impedimento e alle grandi manovre a bordo degli yacth e di lussuose residenze estive, il mondo va avanti anche senza di noi. La Germania compie un balzo record del 2,2% del prodotto interno lordo nel II trimestre dell'anno, rispetto al trimestre precedente. L’Italia, invece, deve accontentarsi di una stima che la vedrebbe (sottolineo il condizionale) crescere nel 2010 del 0,7% e nel 2011 dell’1%.
L’OCSE ci ha teneramente e preoccupantemente bollato come il fanalino di coda della ripresa europea. Ma di questo ai milionari al governo, con i loro lauti e decennali stipendi, importa poco o nulla.
In un contesto drammatico di totale irresponsabilità politica le elezioni rischiano di far precipitare la situazione economica e di far esplodere la povertà nel Paese. Qualora si andasse al voto l’opposizione dovrà compiere un gesto di responsabilità facendo subito chiarezza sul programma e su alcuni aspetti cruciali. Bisogna evitare gli errori clamorosi già compiuti in passato. L'opposizione da una parte ha l’obbligo di assicurare la stabilità dell’esecutivo, nell’ipotesi dovesse governare, evitando alleanze con partiti nella storia notoriamente doppiogiochisti, mi riferisco in particolare all’Udc. Meglio perdere le elezioni che la faccia al successivo ribaltone.
Dall’altra, ha il dovere di presentarsi compatta, con un leader e con una cura ricostituente per l’economia che rilanci i consumi delle piccole e medie imprese, riduca la pressione fiscale, incentivi l’ingresso di investimenti stranieri, e che riequilibri l’esodo industriale in atto verso Paesi a basso costo fiscale e di mano d’opera.
L'Italia dei Valori in questa direzione ha già messo a punto una contro-manovra alternativa a quella del governo, semplice, chiara, che mette mano agli sprechi e non alle tasche dei cittadini e delle imprese. Manovra ad oggi sciaguratamente ignorata dal governo e che ribadiamo essere a disposizione come programma per la ripresa economica in caso di un governo di centrosinistra.
Messo in sicurezza il sistema economico e ricostruita una visione per il futuro, oggi completamente scomparsa dal cuore degli italiani e dagli obiettivi di chi governa, bisognerà contemporaneamente mettere mano una volta per tutte al conflitto di interessi, alle leggi porcata sdoganate in questi due lunghi anni di governo Berlusconi, e togliere uno ad uno i tanti sassolini nella scarpa che rendono l’Italia il Paese delle eccezioni rispetto al resto del pianeta. (www.antoniodipietro.it)

Nessun commento: