giovedì 26 agosto 2010



Questa è una storia che parte da lontano. Dagli anni Ottanta e dai viaggi del futuro presidente del Senato sotto la Madonnina. Dagli incontri con Dell'Utri e Berlusconi. Una storia interrotta dal suo ingresso in politica e riannodata ora dalle dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza. Verbali top secret, il cui contenuto, in parte, viene rivelato dall'Espresso in edicola domani. Il settimanale ricostruisce il ruolo che nei primi anni Novanta la seconda carica dello Stato, quando ancora era un avvocato civilista, avrebbe avuto nel mettere in contatto i mafiosi stragisti Filippo e Giuseppe Graviano con il premier. Si tratta degli stessi boss di Brancaccio che, come racconta il pentito, dissero di "essersi messi il paese nelle mani" grazie al Cavaliere. I rapporti tra il politico siciliano e Cosa nostra sono noti da tempo. Il presidente del Senato, come ha rivelato il Fatto, è stato già indagato per 416 bis. Ben tre volte con altrettante archiviazioni. A sostenere la sua vicinanza con i boss sono alcuni colletti bianchi. Di lui parla anche Francesco Campanella, politico, già delfino di Mastella e soprattutto uomo del clan Mandalà. (www.ilfattoquotidiano.it)

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