martedì 3 agosto 2010



Il governo Berlusconi è legato al filo dei parlamentari finiani. Se quel filo dovesse rompersi, nei palazzi del potere si lavora a una soluzione che eviti le elezioni anticipate: il governo tecnico. I conti dello Stato dicono che non si può andare alle urne perché bisogna rimborsare subito 110 miliardi di debito e occorre un'altra manovra economica. Molti vogliono che a guidare l’esecutivo sia Mario Draghi, il governatore della Banca d’Italia. Nelle sue ultime dichiarazioni ufficiali è già contenuto un programma di governo: rigore sui conti pubblici, risanamento subito, lotta all’evasione fiscale. Pagare tutti per pagare meno: bisogna recuperare le tasse dagli evasori, per ridurre subito le aliquote a tutti. “E il nesso tra le due azioni va reso visibile ai contribuenti”. No ai condoni, no ai finanziamenti a fondo perduto per il Sud, sì al federalismo fiscale. Non si conosce invece l’opinione di Draghi su come cambiare la legge elettorale, altro compito di un possibile governo tecnico. (www.ilfattoquotidiano.it)

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