martedì 2 febbraio 2010

La sinistra è sfigata, mi mette tristezza anche la scosciata Concita De Gregorio, la si vede ovunque, da Floris, da Telese, pare non ci creda neppure lei a se stessa, e anziché essere grata al suo protettore Walter si anima solo quando sente Berlusconi. L’ultima volta, la settimana scorsa, l’ho avvistata a Annozero: sfacciatella, parlava di precariato e degli operai licenziati, lei che appena insediata ha licenziato decine di collaboratori pagati 30 euro al pezzo, inclusa, mi dicono, la segretaria Eloisa, ora accolta dal Fatto, e senza neppure pagarle il preavviso, anche questo è un fatto. Lo scrittore Fulvio Abbate al contrario è stato licenziato perché, sostiene Concita, «chiedeva troppo», così chiamo Abbate per sapere quanto diavolo pretendeva per la sua rubrica, e mi risponde «60 euro, ma gli amici di Veltroni 400, e avevano anche il Telepass. Sull’Autostrada del Sole mi sono sentito un uomo libero». (MASSIMILIANO PARENTE - IL GIORNALE -)


Il direttore responsabile del quotidiano l'Unità Concita De Gregorio e la società editrice del giornale comunicano di aver dato mandato ai propri legali per agire in giudizio sia in sede penale che in sede civile contro “il Giornale” in merito all'articolo apparso nel numero di oggi a pagina 3.

I fatti riportati nell'articolo sono totalmente falsi: l'Unità non ha mai effettuato alcun licenziamento - falsità già in altra occasione riportata dal medesimo quotidiano - e la specifica vicenda riferita si è svolta in modo esattamente contrario a come ricostruito. A parte il contenuto, il tono e dell'articolo è diffamatorio e offensivo della persona del direttore, a cui vengono associati aggettivi gravemente lesivi della dignità personale. (L'UNITA')

Il solito pezzo di carta buono ad avvolgere il pesce come opina qualcuno, megafono del premier, con la solita classe che lo distingue specie dopo l'avvento del direttore Feltri, si scaglia contro L' Unità.



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