domenica 21 febbraio 2010



Tensione come non se ne vedeva da anni al festival. La Clerici un po' si perde e Maurizio Costanzo anticipa il suo ingresso in scena con tre operai della Fiat di Termini Imerese. Cerca di placare gli animi con un ricordo di Mike Bongiorno, scatta l'applauso, poi però l'intervista alle tute blu riaccende la sala, Costanzo offre il microfono al segretario del Pd Pierluigi Bersani ma quello neanche comincia (dice appena "non è possibile mandarli sui tetti...") che partono i buu. Prende il microfono il ministro Claudio Scajola - che gioca in casa, visto che Imperia è il suo collegio elettorale - che ribadisce l'intenzione del governo di trovare una soluzione per lo stabilimento Fiat e guadagna un applauso. Qualcuno prova a contestare pure lui ma è pronto l'intervento di Guido Paglia, direttore delle relazioni esterne e della comunicazione Rai, che si alza di scatto e fa un gestaccio con le mani verso l'origine del brusìo a stroncare la protesta. Stacco pubblicitario, si rientra con la banda dell'Arma dei Carabinieri che attacca la colonna sonora di Guerre Stellari. Cinque minuti dopo, l'orchestra e la Clerici intonano Le tagliatelle di nonna Pina. E' tutto così surreale. (REPUBBLICA)


Peones berlusconiani infiltrati anche nella sala del Teatro Ariston di Sanremo. A Bersani è stato impedito di dire due concetti, mentre Scajola, memorizzato il solito pistolotto propagandistico, ha guadagnato una salva di applausi. Da notare l'ineffabile Guido Paglia che, come le immagini televisive dimostrano, è scattato dalla poltrona per fulminare il temerario che aveva osato contestare Scajola mentre recitava il suo copione.

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