giovedì 4 febbraio 2010




ROMA - "Spero che non dobbiamo sopportare per i prossimi dieci giorni una specie di 'Morgan mania' in tutte le tv pubbliche e private italiane". L'auspicio del sottosegretario Carlo Giovanardi arriva in ritardo. Ormai la vicenda dell'esclusione di Morgan dal Festival di Sanremo dopo le sue dichiarazioni sull'uso della cocaina, o meglio del crack, per curare la sua depressione sono diventate argomento di discussione, sia nel mondo dello spettacolo che in quello della politica. Sul tema è intervenuto anche un insospettabile come il segretario del Pd: "Certamente ha dato un cattivo insegnamento, ha sbagliato, ma non possiamo massacrarlo: dobbiamo dargli un'altra possibilità", ha detto Bersani. "Chisenefrega di Sanremo". E' la replica di Morgan, parlando con don Mazzi nella puntata di 'Porta a porta' a lui dedicata, intitolata 'A un passo dal baratro', che andrà in onda stasera su Raiuno

"Non ci voglio più andare a Sanremo. Ci tenevo tanto, al Festival, la canzone mi piaceva molto, ma a questo punto chisenefrega di Sanremo", ha detto Morgan nel salotto di Bruno Vespa. Invitato da don Mazzi a dire "che di Sanremo non te ne frega niente e non ci vai", Morgan ha spiegato: "Sto alle decisioni che ha preso la Rai". Poi, rivolgendosi a don Mazzi, ha precisato: "Lui mi fa agire in modo impulsivo. Don Mazzi, ragioniamoci sopra. Non sono qui per Sanremo. Mi interessa molto di più questo dibattito sull'uso delle droghe, di fronte al quale l'argomento Sanremo cade". (REPUBBLICA)


Sarà anche vero che Morgan ha problemi con la droga, ma la vicenda puzza un pò. Il Festival garantisce una visibilità di quattro giorni, poi tutti a casa con la speranza che la canzone presentata sfondi. Il caso specifico invece garantisce lunga visibilità, con ospitate nei vari contenitori televisivi, con la duplice funzione di presentare la canzone orfana di Sanremo e ritorno d'immagine per Morgan. Meglio questa lunga e remunerativa pubblicità, che quattro giorni che resterebbero isolati.

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