lunedì 4 ottobre 2010

Da imputato vuole fare il giudice

Sono orgoglioso del mio discorso alla Camera di qualche giorno fa perché so di aver fotografato la realtà. Berlusconi è uno che umilia le istituzioni portando avanti solo i suoi interessi personali. E’ un uomo che si scaglia contro i magistrati e che continua a varare leggi che gli consentono di non farsi processare. A lui non importa niente del Paese, della crisi economica, dei disoccupati, di chi non arriva alla fine del mese. Per questa ragione, auspichiamo che si vada al voto al più presto.
L'Italia ha bisogno di un Governo che pensa ai cittadini, agli interessi veri del Paese e non agli affari della casta.
 L'Italia dei Valori è dell'idea che quando non c'è più un governo eletto dal popolo si deve tornare alle urne, possibilmente con una legge elettorale che ridia ai cittadini il diritto di scegliere ed eleggere i parlamentari. Io temo, però, che con la scusa di fare la legge elettorale si voglia creare una maggioranza diversa. Per questo, mi appello al Presidente Napolitano, affinché sia garante di un Governo a termine, con un mandato ben circoscritto e che non può andare oltre i 90 giorni.
Questo è il tempo giusto per fare una nuova legge elettorale e poi andare a voltare. Se queste condizioni non ci saranno, meglio andare subito alle urne piuttosto che permettere ai furbetti del Parlamento di governare e travisare il voto elettorale.

Rispetto all'ultima uscita di Berlusconi sui giudici e sulla sua volontà di istituire una commissione di inchiesta, credo che, anche in questo caso, le affermazioni del presidente del Consiglio, sono di una gravità inaudita. I giudici agiscono in nome della legge e sempre in nome della legge fanno i processi. La commissione parlamentare d'inchiesta che vuole Berlusconi rappresenterebbe il più grosso conflitto di interessi mai visto sulla Terra. Un imputato, qual è Berlusconi, si mette a capo di una parte politica per trasformarsi in giudice, al fine di indagare e processare i suoi giudici. 
Berlusconi da imputato vuole diventare giudice. Altro che conflitto d’interessi! Questa è aberrazione dello Stato di diritto. (www.antoniodipietro.it)

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