sabato 16 ottobre 2010

Non è un Paese per scienziati


L'accademia italiana è sempre più prigioniera di rituali comparativi e i giovani vengono tenuti ai margini o costretti all'esilio. Nei centocinquantesimo anniversario dell'unità d'Italia la storia dei talenti nostrani non sembra essere cambiata da quando i vari Antonio Paciotti, Enrico Fermi e Antonio Meucci erano costretti a girare il mondo per far valere le proprie idee, spesso facendosi rubare i brevetti delle loro scoperte. Le loro biografie ricordano le vite di quei ricercatori che oggi, ignorati in Italia, si fanno onore negli atenei e nei laboratori di mezzo mondo, dal Mit di Boston al Cern di Ginevra. Complice un governo più attento alle televisioni che alla crescita culturale del Paese. (www.ilfattoquotidiano.it)

Nessun commento: