martedì 13 aprile 2010

Dawkins, il divulgatore scientifico britannico va ancora all’attacco del Pontefice. E se la prende con i governi occidentali: “Dov’è il loro impegno nel trattare tutti nello stesso modo di fronte alla giustizia?” E sul Guardian intanto viene spiegato perchè non è possibile.


Richard Dawkins incalza. Dopo aver dichiarato qualche giorno fa di voler far arrestare Papa Benedetto XVI per crimini contro l’umanità e di aver chiesto a un gruppo di avvocati difensori di diritti umani di istruire un dossier per incriminare il pontefice per aver insabbiato i casi di pedofilia all’interno della Chiesa cattolica, il divulgatore scientifico britannico ateo va al contrattacco dalle colonne del Guardian.

INDIGNAZIONE ZERO - “Il Papa dovrebbe essere processato” è intitolato l’editoriale in cui cui richiede “come mai nessuno si sia sorpreso” quando lui e il saggista politico Christopher Hitchens hanno accusato pubblicamente Benedetto XVI: “Perché – si domanda l’autore dell’articolo – nessuno è sorpreso, o quantomeno scioccato, quando io e Hitchens accusiamo il Papa? L’unica cosa strana della nostra proposta è che viene da noi: dove sono stati i governi mondiali tutto questo tempo? Dov’è la loro morale? Dov’è il loro impegno a trattare tutti nello stesso modo di fronte alla legge? Il governo britannico si, lontano dalle vittime della chiesa cattolica, si prepara ad accogliere questo uomo corrotto in visita ufficiale nel Regno Unito in modo che egli possa fare da guida morale”.

RATZINGER COLPEVOLE - Spiega Dawkins, riferendosi alle passate coperture del pontefice ai casi di violenze commesse da uomini di Chiesa: “Il papa è il capo dell’istituzione nel suo complesso, ma non possiamo incolpare l’attuale capo di cosa è stato fatto prima di lui. Ma nel suo caso particolare, come Arcivescovo di Monaco e come cardinale, capo della congregazione per la Dottrina della Fede, il minimo che si può chiedere è che sia un’occasione per avere una sua risposta”. Poi attacca: “La Chiesa si nasconde dietro un flusso apparentemente infinito di scuse per aver fallito nella sua morale e l’obbligo giuridico di denunciare i reati gravi alle autorità civili competenti”.

LA LETTERA INCRIMINATA – Dawkins, nello specifico, accusa il Papa di aver coperto i reati di padre Stefano Kiesle “in nome del bene della Chiesa universale”, violenze giustificate perfino con la giovane età del sacerdote (Kiesle aveva 38 anni), ed omettendo di precisare quella delle vittime di abusi (11 e 13 anni). Dawkins riporta un passaggio della missiva in latino di Ratzinger, risalente al 1985: “Questa corte ritiene necessario, anche se le motivazioni presentate a favore di una rimozione siano gravi, considerare il bene della Chiesa universale, insieme a quello del firmatario, ed è anche in grado di fare chiarezza sul danno che la concessione della dispensa può arrecare alla comunità dei fedeli, in particolare considerando la giovane età del richiedente”.

INTERROGATIVI - “Perché la Chiesa ha permesso a Kiesle di farla franca – si legge sul Guardian - quando un ministro del governo scoperto a scrivere una lettera del genere sarebbe stato costretto immediatamente a dare le dimissioni? Un leader religioso, come il papa, non dovrebbe essere differente”.

MA E’ POSSIBILE? – Sullo stesso Guardian però Paul Behrens, docente universitario in legge all’università di Leicester spiega per quale motivo l’incriminazione per crimini contro l’umanità non è possibile; Behrens spiega che l’azione giudiziaria promossa da Geoffrey Robertson che è partito da precedenti come le atrocità commesse in Sudan, Congo e Uganda, non è praticamente attuabile: ” La Corte penale internazionale può perseguire la schiavitù sessuale come un crimine contro l’umanità, così come lo stupro e altri reati sessuali. Ma non ogni reato sessuale rientra automaticamente in quella categoria. Un altro presupposto deve essere messo in atto: i reati sessuali divengono crimini contro l’umanità se si realizzano nel ” contesto di un attacco diffuso o sistematico diretto contro una popolazione civile“. Il professore continua: “E c’è di più: l’attacco deve partire da uno ” Stato o organizzazione politica “. E anche con tutti gli orrori che i sacerdoti hanno inflitto ai bambini abusando di essi, sarebbe comunque una forzatura della realtà parlare di un progetto papale per mettere in pratica i crimini sessuali.” (www.giornalettismo.com)

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