domenica 25 aprile 2010

Sessantacinque anni fa i partigiani liberavano l'Italia dai fascisti. Finiva un regime. Un anniversario importante per la memoria del nostro Paese. Un anniversario che va riscoperto e vissuto con orgoglio in un momento cosi delicato per l'intera nazione.
In Italia, oggi, c'e' chi mistifica la realta' e chi la realtà la subisce.

C'è l'Italia dei berlusconoidi, che vive di bugie e inganni, e c'è l'Italia dei lavoratori di Termini Imerese ed ex Eutelia. L'Italia delle diecimila partite Iva chiuse in Veneto, dei cassaintegrati che vivono di nulla, dei giovani meridionali costretti all'emigrazione o alla resa, dei giornalisti liberi messi in un angolo. L'Italia degli operai sui tetti, dei colletti bianchi che abusano dei terremoti, dei ricercatori che fuggono all'estero.

C'è l'Italia dei Suv russi regalati ai ministri, l'Italia della tragedia di Busalla (Genova) dove a una famiglia tagliano il gas perché non può permettersi le bollette e la bimba di 12 anni muore intossicata dal braciere che serviva a riscaldare la stanza.

Ma c'è anche l'Italia che ha ancora voglia di indignarsi, di riassaporare il fresco profumo di libertà che sognava Paolo Borsellino. Una nazione libera dalle logiche di un premier illusionista, dalle idee di un governo che tende a dividere e non ad unire. Libera dalle regole imposte dai clan nelle terre di 'ndrangheta e camorra. Un'Italia che ha ancora la forza per una nuova resistenza. (www.antoniodipietro.it)

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