Nel paese di Pulcinella, ministri con le pezze al sedere e un buco da cinque miliardi dibattono di grandi riforme, presentano bozze e bozzetti e il più comico della compagnia (quello che dà fuoco a una tonnellata di carta asserendo che sono 375 mila leggi) si autoproclama giureconsulto. Intanto Pulcinella si fa una scampagnata in Toscana dove compra la ventesima villa dopo aver ottenuto la trentesima immunità (mentre esultano i giornalisti di Pulcinella lieti che Pulcinella abbia fatto "marameo ai giudici" e a tutti i fessi che rispettano le leggi). Nel paese delle Cause Perse augusti consessi di eruditi studiano, vagliano e scandagliano la trentesima firma sotto la trentesima legge di Pulcinella onde appurare se trattasi di firma che afferma, di firma che conferma o se la firma era malferma. Nel paese di Arlecchino, l’opposizione di Pulcinella festeggia la quarta sconfitta elettorale e la perdita di quattro Regioni in una botta sola perché poteva andare peggio. E in attesa della quinta, sesta e settima sconfitta intavola dialoghi con Pulcinella con cui tesse la tela in un clima sereno per il bene delle istituzioni nella più larga condivisione, amen.
Intanto si asfalta la strada di Pulcinella al Quirinale dove quando giungerà potrà firmarsi da solo altre trenta immunità senza tante storie (e già i giornalisti di Pulcinella suonano allegri le trombette, perepé perepé). Nel paese dei Quaranta Ladroni, a decidere le leggi sono gli avvocati di Alì Babà per fare marameo ai giudici e dare impunità ai Ladroni. Nel paese dei Balocchi, le squadre truccano a turno i campionati e vince chi riesce a non farsi beccare. In questo strano paese la gente osserva e fa finta di nulla. Fino a quando ne avrà abbastanza dei pulcinella e degli arlecchini, delle finte riforme, dei buchi di bilancio, dei giornalisti con le trombette, dei ladroni e degli augusti consessi che passano il tempo a spaccare capelli su questa o quella firma. E così sia. (ANTONIO PADELLARO - IL FATTO QUOTIDIANO -)
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