giovedì 8 aprile 2010



Vittorio Feltri ha lanciato un minaccioso avvertimento agli amici del Presidente Fini. “Si accontentino di non essere ancora morti”, ha scritto ieri con il tono soave che lo caratterizza; in attesa che la voce del padrone gli ricordi che il foglio d’ordine del partito dell’amore dovrebbe essere meno funereo, noi ci impegniamo ad assecondare i suoi desideri. Resteremo vivi non per amore di polemica, bensì per tutelare l’equilibrio di Feltri. Perché se dovessimo davvero passare a miglior vita (ovviamente politica) il direttore si farebbe la fama di pericoloso menagramo e iettatore, ovvero una fama… sinistra. E poi come lo spiegherebbe ai suoi lettori? Vedendolo, si toccherebbero i padani gioielli di famiglia anche a Bergamo… E ciò non lo possiamo permettere. Nel nome del Pdl. (IL SECOLO D'ITALIA)


Bella, spiritosa e ficcante risposta del Secolo d'Italia a Vittorio Feltri, direttore del giornale della Reale Casa, ultimamente sospeso dall'ordine dei giornalisti per la bufala che costrinse Boffo a dimettersi da direttore dell'Avvenire.

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