venerdì 2 aprile 2010

Se non puoi combattere le idee, diffama chi le diffonde. E' una vecchia tecnica, diffusa nei regimi.
Il giornale on line Il Tempo.it ha pubblicato un articolo a firma di Fabrizio dell'Orefice dal titolo: "Grillo si piglia i soldi", seguito da sottotitolo: "Ha combattuto il finanziamento pubblico, ora gli spettano due milioni. E Beppe si guarda bene dal gridare che li restituirà allo Stato". Il giornalista affonda il colpo: "E ora? Che fa? Che fa Beppe Grillo? Se li piglia o no questi maledetti soldi pubblici? E già il comico genovese accederà al finanziamento pubblico ai partiti. ... il movimento di Grillo che si chiama Cinque Stelle dovrebbe ottenere circa 1,7 milioni per la prossima legislatura (circa 340mila euro all'anno). E ora che fa? Riscuote l'assegno o lo restituisce?... Sui rimborsi elettorali va detto che è sempre stato piuttosto ambiguo. Beppe, per esempio, ha condotto campagne molto aggressive contro il finanziamento pubblico all'editoria. Battaglia che fu l'asse centrale del V-day seconda versione. Ma proprio sui fondi ai partiti o ai movimenti il leader del movimento anti-casta è sempre stato piuttosto vago. A tratti ambiguo. Non altrettanto i suoi... E adesso che faranno?".
"E già", come dice Fabrizio, che fine faranno i soldi pubblici dati al MoVimento 5 Stelle, tutti in donne e coca? Voglio dare una risposta alla sua curiosità morbosa e, immagino, a quella del suo editore Domenico Bonifaci.
Ho fatto inviare da uno studio legale al direttore del Tempo.it, Mario Sechi, una lettera con richiesta di rettifica, in cui spiega:
- fin dal 26 marzo 2010 - prima, quindi, delle recenti consultazioni elettorali regionali - sono state pubblicate sul blog di Beppe Grillo, in particolare all’indirizzo http://www.beppegrillo.it/2010/03/i_soldi_trasfor/index.html, le dichiarazioni autografe dei cinque candidati del MoVimento 5 Stelle attraverso le quali essi esprimono con estrema chiarezza la volontà di non riscuotere ed, anzi, di “lasciare allo Stato”, i cosiddetti rimborsi elettorali;
- il personale pensiero di Beppe Grillo è altrettanto chiaramente esposto nel messaggio postato al medesimo indirizzo lo stesso giorno;
- quest’ultimo, in ogni caso, non avendo preso parte alle recenti elezioni e non rivestendo alcun ruolo istituzionale all’interno del MoVimento 5 Stelle - men che meno rappresentativo dello stesso, dal momento che il MoVimento, come potrà ricavare dalla lettura delle regole che lo governano, pubblicate fin dalla sua prima apparizione, all’indirizzo http://www.beppegrillo.it/iniziative/movimentocinquestelle/Regolamento-Movimento-5-Stelle.pdf non rappresenta un soggetto giuridico distinto cui possano essere riconosciuti rimborsi di sorta - non avrebbe alcun titolo a ricevere i predetti contributi o, per usare le parole del Suo cronista, a “pigliarsi i soldi”.
I soldi li "pigliano" i partiti e i giornali che accedono ai contributi per l'editoria, non il Movimento 5 Stelle. (www.beppegrillo.it)

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