sabato 5 giugno 2010

E' fantastico come i lacchè di Berlusconi riescano trasformare tutto a loro uso e consumo. Vi racconto un episodio che ha visto il Capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio Cicchitto, attaccare un grande regista come Mario Monicelli solo per aver chiesto ai ragazzi di non arrendersi davanti allo stato di degrado e di abbandono in cui versa la scuola italiana. Infatti, ieri, il grande regista Mario Monicelli era davanti agli studenti della scuola di cine-TV Rossellini di Roma.
I ragazzi stanno protestando da settimane per i tagli della Gelmini, perché perderanno materie importanti per la loro specializzazione. Il regista toscano ha sostenuto che "la storia d'Italia è conosciuta all'estero solo per la sua cultura. Non siamo un Paese che ha avuto grandi generali, grandi personaggi storici, ma solo una forte collocazione culturale. Ed è proprio questa, l'unica cosa che ci viene da tutti riconosciuta all'estero, che si vuole oggi combattere. Per il resto c'é solo nel nostro Paese, come nell'Occidente, la cultura dell'arraffare, di arricchirsi."
E' da più di 20 anni che – per colpa delle televisioni di Berlusconi - è cominciata l'opera di svuotamento delle menti degli italiani. Oggi si tenta di terminare l'opera impedendo ai giovani di formarsi e di crescere con giudizio autonomo.

I ragazzi del Rossellini, che voglia di formarsi e studiare ne hanno parecchia, hanno dato una dimostrazione di intelligenza originale: davanti a giornali e tv, hanno presentato il nuovo lavoro di Mario Monicelli, un cortometraggio chiamato "La Nuova armata Brancaleone". Un lavoro che dura solo tre minuti e che è l'occasione per denunciare lo stato di degrado e di abbandono della scuola italiana che - grazie ai tagli della Gelmini – perderà anche le ultime possibilità di competere con gli altri Paesi europei.

Monicelli si è prestato volentieri alla “zingarata” ed ha chiesto ai ragazzi di "spingere con forza e non tacere. Dovete usare la vostra forza - ha continuato il maestro - per sovvertire, protestare. Fatelo voi che siete giovani. Io non ho più l'età".

Sono bastate queste parole, condivisibili, per far scattare sull’attenti Fabrizio Cicchitto: "Il fatto che abbia realizzato dei bei film - ha detto il vecchio socialista berlusconiano - non è una buona ragione per far passare senza replica l'irresponsabile auspicio per l'uso della forza da parte dei giovani. Evidentemente ha rimosso quanto accaduto in Italia negli anni '70-'80".
Io credo che Cicchitto - piuttosto che preoccuparsi per le sacrosante parole del regista italiano - debba spiegare al suo capo che dire "mi sento moralmente autorizzato ad evadere le tasse" è assai più pericoloso ed eversivo. (www.antoniodipietro.it)

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