venerdì 11 giugno 2010

Stamattina l'Italia s'è svegliata meno libera. Un altro pezzo di democrazia conquistato negli anni le è stato scippato dal governo Berlusconi. La legge bavaglio, approvata ieri in Senato, aiuterà le organizzazioni criminali, nasconderà gli affari delle cricche, bloccherà le inchieste, imbavaglierà la stampa libera.

Anche all'estero si sono occupati del caso intercettazioni. The Guardian parla di «Cosa da "Berlusconia", cioè da dittature corrotte del terzo mondo. Un pericolo per l'Europa, la nostra Europa». The Economist, invece, parla di «Paese notoriamente corrotto» e di «legge che dovrebbe preoccupare gli investigatori». Il settimanale sostiene anche che «tra le conseguenze dell'ascesa di Berlusconi c'è l'indebolimento della sensibilità democratica degli Italiani». Il New York Times già nelle scorse settimane aveva bocciato nettamente il disegno di legge.
Un ddl che, dopo il via libera del Senato (e la nostra resistenza), si avvia dritto verso l'approvazione definitiva alla Camera. L'Italia dei Valori si batterà con ogni mezzo affinché questa ennesima legge porcata non venga approvata.
Abbiamo occupato l'aula del Senato, faremo resistenza anche alla Camera. Infine, se la Consulta e il Presidente della Repubblica non dovessero bloccare la legge, lo faremo noi indicendo un referendum abrogativo. Il quarto, dopo quelli contro il legittimo impedimento, contro la privatizzazione dell’acqua e contro il nucleare.
E' l'unica alternativa possibile al governo dei voti di fiducia infiniti (circa 40 da quando è in carica). Un dato che, da una parte, mette in mostra il lato antidemocratico del Presidente del Consiglio, deciso a dettare le regole senza rispetto per le opinioni altrui. Mentre dall'altra fa emergere la sua paura sconfinata di non portare a termine l'obiettivo che s'è prefisso scendendo in politica: salvare le sue aziende e salvare se stesso dalla giustizia.

Intanto domani saremo in piazza, a Roma, insieme alla Cgil e al fianco di migliaia di lavoratori e protesteremo contro la manovra da 24 miliardi, destinata a colpire i ceti più fragili, e contro questa deriva antidemocratica che sta inghiottendo il Paese.
Manifestare è ancora possibile: Berlusconi non ha ancora trovato l’escamotage per vietarlo.
(www.antoniodipietro.it)

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